Bnp Paribas IP: restiamo neutrali sull’equity

I DATI USA NON BASTANO – I dati economici in arrivo dagli Usa hanno mostrato segnali di ripresa, ma le dichiarazioni di due alti funzionari della Federal Reserve hanno ricordato ai mercati la possibilità di un incremento dei tassi entro la fine dell’anno, favorendo la flessione degli indici azionari. Naturalmente, spiega Joost Van Leenders (nella foto), chief economist multi asset solutions di Bnp Paribas IP, “il rischio Grecia è ancora presente e l’eventualità sempre più probabile che Atene non riesca ad onorare il rimborso dei prestiti in scadenza ha fatto salire le pressioni sui mercati finanziari. Inoltre, i prezzi delle materie prime hanno frenato la tendenza al rialzo e sono persino lievemente diminuiti, a seguito di dati di crescita inferiori alle attese pubblicati in Asia, consentendo così un ribasso dei rendimenti obbligazionari”.

ASSET ALLOCATION: SOVRAPPESO AZIONARIO IN GIAPPONE RISPETTO ALL’EUROPA – In questo contesto, Bnp Paribas IP ha mantenuto invariata la posizione neutra nel comparto azionario globale, tenendo conto del fatto che i mercati hanno integrato nelle quotazioni il rilancio della crescita in Usa ed Europa (dove però la fase di accelerazione potrebbe essere finita) e le notizie in arrivo da numerosi paesi emergenti non sono state positive. I fattori favorevoli – come le politiche monetarie espansive e l’abbondante liquidità sui mercati – non sono stati sufficienti infatti a prendere una posizione sovrappesata, ma abbiamo mantenuto la sovraesposizione nei paesi emergenti asiatici rispetto agli altri mercati in via di sviluppo.

GIAPPONE – Abbiamo realizzato i profitti maturati grazie al sovrappeso nei listini azionari del Giappone rispetto a quelli europei. Prevediamo che la crescita e l’inflazione si attesteranno su livelli più bassi rispetto alle stime della Banca del Giappone, ma tendiamo ad escludere che l’istituto centrale aumenterà il ritmo dell’allentamento quantitativo in tempi brevi. Siamo, invece, più ottimismi per le prospettive di crescita dell’area dell’euro. Naturalmente, i negoziati tra la Grecia e i suoi creditori rappresentano un rischio per le azioni europee, e persino il governo di Atene adesso ammette che il paese tra breve non sarà in grado di rispettare i propri obblighi nei confronti dei creditori senza nuovi aiuti finanziari.

GRECIA – Tuttavia, l’accentuarsi del rischio Grecia per il momento non si è propagato ad altri mercati. Le banche estere, infatti, hanno liquidato quasi completamente l’esposizione verso la Grecia, mentre la Bce continua ad acquistare obbligazioni su larga scala (ma non i titoli ellenici). L’isolamento del rischio Grecia potrebbe far salire le probabilità di un’insolvenza o dell’uscita di Atene dall’area dell’euro poiché i creditori potrebbero essere meno disposti a trovare un compromesso, ma a nostro parere tale esito non è il più probabile.

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