Bnp Paribas IP, privilegiamo gli investimenti nei mercati emergenti asiatici

POSIZIONI CORE – Mentre le difficoltà della Grecia hanno continuato ad occupare le prime pagine dei giornali in Europa, l’ondata di vendite sui mercati azionari cinesi ha cominciato a preoccupare seriamente gli operatori. Nel quadro della gestione di questo rischio, spiega Joost Van Leenders, chief economist multi asset solutions di Bnp Paribas IP, “non intendiamo passare in posizione sottopesata nelle azioni dei paesi emergenti, che sono uno dei pochi strumenti finanziari che ancora presentano valutazioni interessanti. Tuttavia privilegiamo gli investimenti nei mercati emergenti asiatici, che offrono buone prospettive reddituali, politiche monetarie e fiscali favorevoli e potenziali progressi nel campo delle riforme”.

COPRIRE IL RISCHIO CINA – “Abbiamo puntato a coprire il rischio-Cina adottando una posizione sottopesata nel debito emergente denominato in dollari. In un contesto caratterizzato da una riduzione della liquidità, la scarsa richiesta di questi attivi ci porta a ritenere che potrebbero divenire l’obiettivo di flussi di capitali speculativi. Le valutazioni sul debito denominato in divise forti (come il dollaro) sono neutre: questi titoli non offrono un differenziale di rendimento positivo rispetto al debito USA con rating simile e c’è il rischio che i rendimenti salgano negli Stati Uniti a seguito del rialzo dei tassi della Federal Reserve. Inoltre, i recenti deprezzamenti valutari aumentano l’interesse dei titoli denominati in valuta locale, e infine questi titoli registrano un ritardo maggiore sulla performance delle azioni emergenti rispetto al debito denominato in valuta forte.

EUROPA – “Dopo la netta flessione dei rendimenti obbligazionari tedeschi di questa settimana, abbiamo deciso di realizzare i profitti maturati sulla posizione di duration lunga nei titoli di Stato dei paesi forti della zona euro. Sempre sui mercati europei, deteniamo delle posizioni sovrappesate nelle obbligazioni societarie europee high-yield e nel comparto delle small-cap rispetto alle large-cap. Queste posizioni corrispondono alla fase del ciclo economico nel Vecchio Continente rispetto ai paesi emergenti. Siamo, dunque, esposti ai rischi legati alla situazione europea, ma beneficiamo di una certa protezione grazie alla posizione short in euro rispetto al dollaro USA. Le altre posizioni strategiche sono rimaste invariate”.

POSIZIONI FLESSIBILI MULTI-ASSET –
“Abbiamo adottato una posizione lunga in yen rispetto all’euro e al won (Corea del Sud) come copertura dai rischi provenienti dalla Grecia e dalla Cina. La valuta giapponese infatti, rappresenta un approdo sicuro nei periodi di turbolenza. Non abbiamo rilevato alcun segnale che lascia prevedere un ulteriore indebolimento dello yen favorito dalla Banca del Giappone attraverso un’espansione del programma di allentamento quantitativo. Deteniamo un sovrappeso nelle obbligazioni societarie giapponesi e – come nella componente strategica del portafoglio – una posizione corta in euro rispetto al dollaro USA. Infine, resta invariata la posizione lunga in yen (divisa 50/50) rispetto a USD e dollaro neozelandese: in effetti, a causa della debolezza dell’economia la Nuova Zelanda ha arrestato il ciclo d’inasprimento monetario cominciando invece a tagliare i tassi e – come nel caso dell’Australia – punta a deprezzare la valuta. Le altre posizioni flessibili multi-asset non sono state modificate”.

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