LA RICETTA DEL SALVATAGGIO – Riformare il sistema pensionistico e il mercato del lavoro, privatizzare la società elettrica a rafforzare il settore finanziario eliminando ogni possibile interferenza politica. È questa la ricetta dei creditori per il terzo salvataggio della Grecia, in base all’accordo raggiunto lunedì, che deve ancora passare al vaglio del parlamento ellenico. Non solo: Atene dovrà sviluppare un programma di privatizzazione su larga scala e modernizzare l’amministrazione.
LA GREXIT NON È PIU’ UN’IPOTESI PROBABILE – A questo punto, spiega Philippe Ithurbide, global head of research,strategy and analysis di Amundi, la palla è nel campo del governo greco, che ha per ottenere un’approvazione definitiva del Parlamento circa le nuove richieste dell’Eurogruppo. La Grexit non è più considerata dunque uno scenario possibile (a meno che il Parlamento greco respinga l’accordo, ipotesi ritenuta poco probabile. Per gli analisti è invece “forse inevitabile una riorganizzazione del governo, al fine di formarne uno di maggiore unità nazionale”.
PRUDENTI MA FLESSIBILI – “Considerando le perduranti incertezze che ruotano intorno alla questione greca, ma anche altri temi caldi, i nostri portafogli rimangono prudenti, ma allo steso tempo flessibili”, spiega Amundi. “Le coperture – in particolare liquidità e assimilabili – messe insieme nel corso delle settimane precedenti, saranno mantenute in maniera tale da avere spazio per eventuali manovre.