Consultinvest, focus sulla volatilità registrata sui mercati e la reazione dei risparmiatori

QUANTO HANNO SOBBALZATO I MERCATI – I mercati  azionari ed obbligazionari hanno toccato i loro massimi relativi nel mese di aprile (seconda settimana). Successivamente, abbiamo assistito ad una fase di ritracciamento – anche violenta – nel mese giugno, che ha portato l’azionario mondiale a perdere circa il 9% mentre il mondo obbligazionario attraversava giornate di tensione, in particolare per il segmento long term ed i bond dei paesi emergenti con perdite mediamente  comprese tra il 6% e l’8%.

I MOTIVI DI TUTTA QUESTA VOLATILITA’ – I fattori che hanno guidato tali discese sono da ricondursi essenzialmente  alla situazione di stallo sul debito greco ed ai timori tra giugno e luglio sui rischi di una bolla finanziaria con rallentamento dell’economia cinese, che subito ha avuto il suo impatto anche sulla discesa del  prezzo delle materie prime. Abbiamo assistito infine ad un movimento a fisarmonica degli spread dei paesi del mediterraneo e tendenzialmente ad un cambio euro/dollaro ampiamente stabile, nonostante i timori  sulla tenuta della moneta Europea.

LE COLPE DEI MEDIA – In questa fase di mercato, gli investimenti detenuti in prodotti del risparmio gestito, con un approccio orientato alla diversificazione hanno conosciuto draw-down  limitati e sicuramenti inferiori a quanto percepibile dai titoli con cui i media hanno trattato le notizie finanziarie. Notiamo un certa calma tra i risparmiatori e sempre di più un maggiore orientamento verso una cultura di allocazione del risparmio fondata sul principio della diversificazione degli asset a più ampia delega gestionale ai professionisti del settore.

LA STRATEGIE DEGLI ESPERTI DI CONSULTINVEST – Nel nostro caso, inoltre, le operazioni di prese di beneficio mediante l’approccio Pcgra (processo di consolidamento dei guadagni e ricostruzione dinamica degli asset), di cui abbiamo parlato qualche mese fa, hanno consentito ai nostri clienti non solo di consolidare importanti guadagni accumulatisi negli ultimi 3-5 anni, ma anche di avere asset allocation abbastanza scariche negli ultimi 3-4 mesi. L’approccio che stiamo consigliando rimane improntato, sulla ricostruzione graduale del portafoglio con ingressi selettivi e diversificati in ottica temporale, al fine di ridurre il rischio di timing.

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