Neuberger Berman: spegnete la tv, il panico non porta consiglio

ATTENZI AGLI USA – “Definirei lo stato dell’economia americana come discreto. Alcuni, me incluso, temono che se la Fed non rialzerà i tassi di almeno 25 punti base il rischio è la perdita di credibilità. Ritengo sia una preoccupazione concreta che deve trovare soluzione”. Così si legge su un recente report a cura di Charles Kantor, portfolio manager, Us Long Short Equity di Neuberger Berman. “Dal mio punto di vista, l’economia americana è solida e chi investe nel suo mercato azionario vuole che la Fed constati ciò che è ovvio. Di recente i dati sui consumi sono stati molto buoni, i posti di lavoro continuano a crescere, i salari si stanno alzando e il mercato immobiliare è favorevole, grazie ai miglioramenti rispetto alla convenienza e alla disponibilità di contratti ipotecari. Inoltre, i bassi prezzi del petrolio hanno un risvolto positivo ovvero comportano più liquidità nelle mani dei consumatori disponibile per acquisti o, meglio ancora, per risparmi”.
 
LA VERITA’ STA NEL MEZZO – “Per restare in argomento, i consumi rappresentano circa il 70% dell’economia statunitense e crediamo che gli Usa siano nella posizione per cercare di trainare il resto del mondo e che possano essere d’aiuto per la crescita economica mondiale, ruolo svolto dalla Cina dopo il 2008. Gli ultimi giorni rievocano l’ottobre scorso quando ci fu una correzione rapida e improvvisa. Così come oggi, allora le preoccupazioni erano a livello macro, con l’Isis, l’Ebola, le tensioni tra RussiaUcraina, la crescita tedesca. Oggi gli investitori hanno gli occhi puntati sulla Cina, i mercati valutari e le tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud. Per quello che ci riguarda, continuiamo a essere cauti. Viviamo in un mondo in cui le correzioni avvengono ormai a rotta di collo. La scorsa settimana, per esempio, l’indice Vix ha fatto registrare il cambiamento percentuale ad una settimana più ampio nella storia; questo può significare che il mercato si trova in piena fase di hedging. Per dirla più semplicemente, viviamo in un mondo in cui tutti credono che sia ottimo oppure terribile. Secondo noi la verità si trova da qualche parte nel mezzo”.
 
SPEGNERE LE TV – “Il panico non è una strategia. Abbiamo assistito alla prima correzione di mercato (10% dello S&P500) da 46 mesi. È il terzo periodo più lungo della storia. Il fatto che sia successo in una sola settimana riflette la nuova realtà. Le nostre posizioni non sono cambiate nel corso dell’ultima settimana e nemmeno nell’ultimo mese. Ho detto al mio team di investimento di disattivare i notiziari in tempo reale e le tv che strillano per concentrarsi sulle società e i loro flussi di cassa. Stiamo impegnando i nostri sforzi nel comprendere le tendenze di mercato dei nostri investimenti e quello che riteniamo essere il giusto prezzo da pagare per i titoli. Siamo pazienti ed estremamente prudenti e, cosa ancora più importante, non cerchiamo di indovinare quello che succederà domani”, conclude il manager.

 

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