Bottillo (Natixis Global AM): aprirsi alle strategie alternative

STRATEGIE ALTERNATIVE – “Rendimenti dei titoli di Stato ormai ai minimi, listini azionari altamente volatili e forti ribassi generati dai timori su Grecia e Cina hanno da tempo confermato la necessità, per i risparmiatori da un lato e i consulenti dall’altro, di considerare nuove tecniche di costruzione del portafoglio”. A scriverlo è Antonio Bottillo (nella foto), executive managing director per l’Italia di Natixis Global Asset Management, nel report dedicato appunto alle strategie alternative. “Tre italiani su quattro (72%) ritengono infatti che la classica allocation 60 azioni/40 obbligazioni non sia più il modo migliore per ottenere rendimenti e per gestire il rischio. Tra gli strumenti che possono aiutare consulenti e investitori ad aumentare la diversificazione, meglio controllare i rischi, gestire la volatilità e aggiungere nuove fonti di rendimento, ci sono le strategie non tradizionali e gli investimenti alternativi e non correlati, come per esempio metodologie volte al contenimento della volatilità o gestite con specifici budget di rischio, strategie total return o absolute return. Tema questo sul quale, però, manca ancora un’adeguata conoscenza e consapevolezza da parte degli investitori”.

IL SENTIMENT DEI RISPARMIATORI – “Sul concetto di investimento alternativo“, continua Bottillo, “i risparmiatori sono spesso confusi e nutrono errate convinzioni che li portano ad avere timore per tutto ciò che è relativo ad ‘alternativo’. Le passate crisi finanziarie, gli eventi del 2008, i vari scandali e frodi finanziarie, hanno portato molti ad associare il termine ‘alternativo’ a ‘rischioso’. Ecco quindi che il 66% dei promotoriconsulenti finanziari dichiara che per i loro clienti gli investimenti non tradizionali e le tecniche di gestione alternative sono più rischiosi della maggior parte degli altri investimenti. Tuttavia, gli investimenti alternativi possono essere un modo per gestire meglio il rischio e limitare la volatilità del portafoglio. Il termine ‘alternativo’ abbraccia l’ampio universo delle metodologie di investimento non tradizionali e degli investimenti non correlati con le principali asset class. C’è spazio, quindi, per promotori e consulenti finanziari per avviare una nuova conversazione su questa tipologia di investimenti. Le nostre ricerche confermano, infatti, che gli investitori prenderebbero in considerazione approcci e strategie alternative se fosse il proprio consulente a proporlo”.

PROTEGGERE E DIVERSIFICARE – “E ancora, di fronte alla domanda su cosa chiedono maggiormente ai propri consulenti, l’82% dei risparmiatori italiani dichiara di essere alla ricerca di strategie che possano aiutarli a proteggere meglio i loro portafogli dai mercati volatili, l’87% mira a diversificare i rischi e l’83% cerca investimenti in grado di generare fonti di rendimento nuove e durevoli. Obiettivi questi che le strategie alternative possono aiutare a raggiungere. Per instaurare una nuova conversazione su questa tema, bisogna a mio avviso, ancora una volta, partire dai concetti di rischio e rendimento: sappiamo che gli italiani sono affezionati ai titoli di Stato governativi, ma gli investitori sono realmente consapevoli che i livelli di rendimento sono ai minimi e che dovrebbero considerare altre asset class se vogliono ottenere ritorni? Il livello di rischio dei loro portafogli è adeguato al rendimento atteso e agli obiettivi che si sono prefissati?”

CONOSCERE PER INVESTIRE – E ancora. “I tassi di interesse sono in discesa ormai da tempo, ma i portafogli sono pronti per un possibile rialzo dei tassi? I clienti sono veramente consapevoli dei rischi di perdite associati a tassi in aumento? I portafogli sono costruiti in modo adeguato per poter affrontare diversi scenari di mercato? Rispondere a questi interrogativi può aprire tra consulente e cliente una nuova conversazione che li porti a considerare un più ampio ventaglio di strategie e modelli di investimento e a meglio comprendere il reale contributo che ogni tipologia di investimento alternativo può portare al portafoglio. I professionisti della consulenza dovrebbero quindi spiegare non solo ‘cosa’ sono gli investimenti alternativi e il rischio associato a essi, ma anche ‘perché’ i clienti possono prenderli in considerazione. Gli investimenti alternativi hanno rischi che possono essere differenti rispetto a quelli associati agli investimenti tradizionali, come il rischio di scarsa liquidità o di perdite o guadagni amplificati. Gli investitori dovrebbero comprendere in maniera approfondita i rischi associati a ogni investimento prima di decidere di investire”, conclude Bottillo.

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