Lemanik, la forza del dollaro non fa bene all’economia mondiale

PARLA NOVELLI – Sarà principalmente il Dragone a far traballare i mercati nei prossimi mesi. Ne è convinto Maurizio Novelli, gestore Lemanik global strategy fund, secondo cui “difficilmente i mercati riusciranno a recuperare i massimi, dato che i problemi cinesi non troveranno una facile soluzione nel breve periodo e l’instabilità proveniente dalla Cina e dalle economie emergenti avrà significative ripercussioni sul ciclo economico mondiale nei mesi a venire”. A questo punto “è molto probabile che lo scenario di fondo si complicherà ulteriormente e le Banche Centrali avranno sempre maggiori difficoltà a controllare la situazione”. In un contesto di contrazione costante per la crescita economica cinese e con persistenti pressioni deflazionistiche, il renminbi (yuan) ha continuato a rivalutarsi nei confronti di tutte le altre divise, mettendo la Cina in seria difficoltà. La svalutazione era dunque nell’aria da tempo e probabilmente non finirà qui. Ora però la situazione valutaria mondiale si sta facendo alquanto complicata perché l’Europa ed il Giappone vorrebbero euro e yen deboli e dollaro forte mentre Asia, Cina e Latam avrebbero bisogno di un dollaro debole.

LA FORZA DEL DOLLARO – La forza del dollaro non fa bene all’economia mondiale perché produce un calo dei prezzi delle commodities, esercita un effetto restrittivo nei confronti di tutti coloro che si sono indebitati in dollari (Asia e Latam) e accentua le svalutazioni competitive dei paesi emergenti che, svalutando, esportano deflazione nel mondo pregiudicando le politiche reflazionistiche. Se quindi il dollaro continua a salire la Cina non può reggere il peg e rivalutare in un contesto economico di rallentamento mondiale mentre Giappone, Europa e tutta l’Asia sta svalutando, dunque un dollaro forte apre la strada ad ulteriori svalutazioni del renminbi e nuova instabilità sui mercati finanziari. I cinesi vogliono svalutare a tutti i costi perché hanno rivalutato troppo mentre tutto il mondo cerca di fare svalutazioni competitive e per fare questo hanno solo due possibilità: 1) rompere temporaneamente il peg con il dollaro e provocare una ulteriore fase di instabilità sui mercati finanziari mondiali, 2) non rompere il peg, a patto che il dollaro inizi a scendere contro tutte le divise trascinando con se la valuta cinese. Il dollaro ha finito la sua fase di rialzo e si sta preparando ad una inversione di tendenza che dovrebbe riportarlo a 1,20/1,25 vs Euro e 110/105 circa vs JPY. BOJ ha già fatto capire che non intende procedere ad ulteriori svalutazioni dello YEN mentre i Cinesi hanno fatto capire agli Stati Uniti che non reggono il peg se il dollaro continua a rivalutarsi.

STRATEGIA – In particolare, le asset class dell’area Euro e quelle del Giappone hanno beneficiato della svalutazione competitiva e quindi, se il dollaro inizia a scendere, eserciterà pressioni negative proprio sulle borse di Giappone ed Europa. Poiché la forza del Dollaro giova solo a Europa e Giappone, e poiché Euro e JPY hanno già ricevuto la loro dose di svalutazione competitiva, è molto probabile che a questo punto anche i Cinesi vorranno attingere a questa “medicina valutaria” come tutti hanno fatto negli ultimi 18 mesi. Quindi, per evitare ulteriori cadute dei mercati finanziari, gli Stati Uniti devono consentire alla Cina di tenere il peg con una divisa (il Dollaro) che si deve ridimensionare nella sua recente rivalutazione oppure accettare la svalutazione Cinese che non farebbe che accentuare le pressioni deflazionistiche mondiali. La strategia d’investimento del Lemanik Global Strategy Fund è dunque orientata a sfruttare questi importanti scenari valutari che si stanno delineando e che dovrebbero alterare in modo significativo il comportamento e le tendenze dei mercati finanziari.

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