Spagna in ripresa, esempio per l’Eurozona

TREND DI CRESCITA – Previsioni sulla crescita economica del 2015 e del 2016 al ribasso un po’ ovunque. Con una eccezione, però. Secondo Christophe Bernard (nella foto), chief  strategist di Vontobel, c’è un paese che è riuscito a sottrarsi a questa tendenza e ha corretto al rialzo le sue stime sul prodotto interno lordo (Pil) per il 2015 e il 2016: la Spagna. È vero che la crisi ha colpito duramente il paese iberico con un tasso di disoccupazione alle stelle, il collasso del mercato dell’edilizia residenziale e le banche spagnole gravate da numerosi crediti in sofferenza. Ma dopo le dolorose riforme sul mercato del lavoro e dei prodotti e il salvataggio del sistema bancario, le imprese e i consumatori hanno ritrovato ora la fiducia. Bernard riferisce che “il Pil della Spagna dovrebbe crescere del 3% nel 2015 e sono stati creati nuovi posti di lavoro. Gli investimenti diretti esteri – testimonianza di una migliore competitività – sono in aumento, superando addirittura le corrispondenti cifre della Germania negli ultimi 12 mesi. I tassi di interesse ai minimi storici, il calo dei prezzi dell’energia e la debolezza dell’euro forniscono altri importanti impulsi alla crescita”.
ATTENTI AL RISCHIO SECESSIONE – In questo quadro semi-idilliaco il maggiore rischio per la Spagna è la situazione politica, afferma l’outlook realizzato dall’esponente di Vontobel: il 27 settembre sono in programma le elezioni regionali in Catalogna e in dicembre le elezioni generali. Per quanto riguarda la questione catalana, il governo centrale ha dichiarato che non è disposto ad accettare una secessione della provincia dalla Spagna. Quanto alle elezioni parlamentari di dicembre, il partito conservatore guidato dal primo ministro Mariano Rajoy sembra destinato perdere la sua attuale maggioranza.
 
 
 
 

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