Axa Im: La Fed non delude le aspettative del mercato

LA DECISIONE – “La Fed non ha disatteso le aspettative del mercato, alzando il Fed funds rate di +0.25% per la prima volta in nove anni. Ha anche affermato che non avrebbe ridimensionato il proprio bilancio, almeno fino a quando la normalizzazione dei tassi sarà ad uno stadio ben più avanzato. La banca centrale ha riconosciuto che l’inflazione rimane sotto il livello target e che i sondaggi sulle aspettative sul suo andamento sembrano indicare valori più bassi”, commenta David Page, senior economist Team di Ricerca & Strategia di Investimento di Axa IM.

INFLAZIONE SOTTO LA LENTE – Per Page la Fed “ha ribadito che valuterà le dinamiche inflattive, reali ed attese, prima di intraprendere ulteriori manovre di politica monetaria. Tuttavia, la Fed continua a prevedere quattro rialzi nel prossimo anno, descrivendoli come graduali, senza variazioni significative sulle altre previsioni economiche, suggerendo un outlook più ‘dovish’ rispetto a settembre. Continuiamo a prevedere un peggioramento delle condizioni finanziarie, che porterà la Fed ad alzare i tassi solo tre volte nell’anno a venire. I mercati hanno accolto oggi la notizia, in linea con la maggior parte delle previsioni, senza particolari scossoni. La Fed ha deliberato una stretta monetaria oggi alzando il corridoio del FFR di +0.25% a 0.25-0.50%, in linea con buona parte delle aspettative del mercato, dopo le chiare indicazioni fornite dalla banca centrale precedentemente. Dopo gli enormi cambiamenti nel mercato monetario US dal 2006, il FOMC ha pubblicato oggi una nota relativa all’implementazione di queste manovre di politica monetaria. Il tetto del corridoio del FFR sarà guidato dagli interessi pagati sulle riserve (IOER). La parte più bassa sarà invece sostenuta dalle operazioni overnight di repo (ON RRP) e dalle operazioni a termine, che saranno eseguite allo 0.25%”.

INCERTEZZA – “Sebbene la Fed di New York abbia già utilizzato questi meccanismi negli scorsi anni, vi è un po’ di incertezza circa la dimensione delle operazioni necessarie a garantire che gli ordini overnight non vengano eseguiti a livelli inferiori al minimo. Questo è il motivo per cui il FOMC ha temporaneamente rimosso il ‘cap’ alla dimensione delle ON RRP. La decisione è stata presa senza dissenso nel comitato”, sottolinea Page. “La Fed ha inoltre annunciato una modifica alla propria politica di bilancio suggerendo che non avrebbe fermato o gradualmente ridotto il reinvestimento degli asset del QE a scadenza, almeno finché la normalizzazione dei tassi non sarà ad uno stadio più avanzato (l’ipotesi precedentemente suggerita era che avrebbero iniziato subito dopo il lift-off). Questo chiarimento, anticipato da noi da lungo tempo, appare molto simile a quanto detto di recente dalla Bank of England. Altri operatori avevano ipotizzato una cessazione dei reinvestimenti a partire da metà 2016″.

NESSUN CAMBIAMENTO NEL BREVE – “Janet Yellen ha chiarito che non si aspetta cambiamenti nel breve e che l’obiettivo consiste nell’avere la possibilità di utilizzare il FFR come uno strumento di stimolo nel futuro, minimizzando il rischio di avvicinarsi nuovamente a tassi a zero. Il mercato si aspettavo dal FOMC un rialzo “accomodante” – eppure il comitato ha fatto ben poco per addolcire la pillola della stretta monetaria. Le previsioni economiche sono cambiate di poco: La mediana delle stime sul PIL per il Q4 2016 y-o-y è lievemente salita a 2.4% da 2.3%, ma altrimenti è rimasta invariata; Le stime sul tasso di disoccupazione sono state riviste leggermente più in basso a 4.7% dal 2016 in avanti (da 4.8%); Le previsioni per l’inflazione complessiva e per quella core (ex alimenti ed energia) sono leggermente scese a 1.6% (da 1.7%) nel 2016, senza altri cambiamenti; Le stime di più lungo periodo non sono cambiate; Inoltre, sono cambiate di poco le mediane delle stime sui livelli futuri dei tassi, anche se alcune delle previsioni più alte sono state abbassate. L’annuncio del FOMC ha incluso una serie di ulteriori punti di modesta natura. E’ stato sottolineato come le condizioni che la Fed ha indicato come necessarie per un rialzo – ulteriori miglioramenti nel mercato del lavoro ed una ragionevole certezza che l’inflazione raggiungerà il target nel medio termine – sono state soddisfatte. Il mercato del lavoro è migliorato “significativamente” secondo la comunicazione ufficiale. La valutazione sull’inflazione non è cambiata. Tuttavia è stato fatto notare come i sondaggi, da lungo tempo considerati particolarmente stabili, indichino stime ‘leggermente più basse’”, aggiunge Page.

VALUTAZIONE SUI RISCHI – Per il senior economist “la Fed ha aggiunto che ‘il Comitato continuerà a monitorare con attenzione il progresso reale ed in termini di aspettative verso il proprio target di inflazione’. E’ importante notare come la conferenza stampa del Presidente Yellen abbia fatto poco per suggerire esplicitamente un atteggiamento più accomodante. E’ stata interrogata sull’outlook inflattivo ed ha ripetuto più volte che è necessario un reale progresso, ma ha rifiutato di fornire metriche od orizzonti temporali precisi. Ha sottolineato che la valutazione del FOMC sui rischi rimane bilanciata. Il presidente della Fed ha chiarito le motivazioni per il rialzo, specificando che è stato deliberato anche per evitare il rischio di dover attuare una stretta monetaria più significativa e brusca più avanti nel tempo, che avrebbe potuto far aumentare il rischio di tornare in recessione. Ha anche sottolineato come la Fed preveda una serie di manovre graduali ma non necessariamente a scadenze costanti”.

LA REAZIONE DEI MERCATI – “I mercati hanno accolto il rialzo dei tassi della Fed senza particolari scossoni“, nota Page. “I rendimenti a 2 anni sono saliti di 2bps a 1.00%, mentre i decennali hanno toccato 2.29% al momento della stesura di questo commento. Il dollaro si è leggermente rafforzato vs euro, yen ed il paniere DXY di Bloomberg. I mercati azionari hanno reagito positivamente alla fiducia della Fed nell’economia, con l’indice S&P 500 in rialzo dell’1% a 2074”.

QUATTRO RIALZI – “Cosa farà ora la Fed? La mediana delle view dei suoi membri sembra suggerire 4 rialzi nel prossimo anno. I prezzi nel mercato implicano ancora un range per i Fed funds a fine 2016 tra 0.75% e 1.00%, ovvero solo due rialzi. La nostra view è di tre rialzi nel 2016. Sospettiamo che un cambiamento delle condizioni finanziarie porterà nel corso del prossimo anno il FOMC a deviare da un ritmo di manovre trimestrali, possibilità che la stessa Presidente Yellen ha menzionato. Considerate le pressioni deflazionistiche in aumento oggi, crediamo che la Fed non vedrà sufficiente evidenza per intervenire nuovamente a marzo, e prevediamo il prossimo rialzo a giugno. Tuttavia, finché non si verificherà questo peggioramento delle condizioni finanziarie, sembra che la Fed continuerà a procedere ipotizzando interventi trimestrali, necessari per evitare un aumento dell’inflazione oltre il livello target”, conclude Page.

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