Russell Investments: per la Cina un rallentamento controllato

SOFT LANDING – “I dati sul Pil cinese diffusi ieri non rappresentano un cambiamento rispetto al rallentamento controllato della Cina. Continuiamo a prevedere un soft landing della Cina, anche se non senza rischi di ribassi, e i dati finora confermano questa view”, spiega Luca Gianelle, client porfolio manager di Russell Investments. “I dati sulla crescita del Pil a +6,8% sono in linea con le nostre aspettative di una crescita del Pil nel 2016 nell’ordine del +6,5%. Siamo stati inoltre rincuorati dai dati sui prezzi immobiliari che rappresentano almeno un elemento di stabilizzazione. Ogni notizia diversa da un collasso è comunque una buona notizia”.

LEGAMI SOVRASTIMATI – “Continuiamo, inoltre, ad attribuire la debolezza del prezzo delle materie prime a un eccesso di offerta, e solo secondariamente a un rallentamento della domanda cinese. A nostro avviso, i legami tra il mercato azionario cinese e l’economia cinese sono stati in un certo senso sovrastimati. Le connessioni tra la crescita della Cina, l’azionario cinese e lo yuan – da un lato – e Wall Street – dall’altro – sono più deboli di quanto si presume”, aggiunge il gestore. “Tuttavia, il linguaggio del comunicato di ieri relativo ai dati sul Pil non è stato rassicurante. Interpretiamo il commento del Bureau of Statistics secondo cui “la situazione dell’occupazione in Cina è fondamentalmente stabile” come per dire che la disoccupazione, e in particolare la disoccupazione non riportata, sta aumentando. Stiamo inoltre vedendo l’aumento di problemi legati al debito nel settore del ferro e dell’acciaio, e una crescente riluttanza delle banche di finanziare il relativo debito, in assenza di garanzie governative”.

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