Mifid 2, la Commissione Ue vuole il rinvio al 2018

SPOSTAMENTO DI UN ANNO – La Commissione Europea ha proposto lo slittamento di un anno, al 3 gennaio 2018 e non più a inizio 2017, dell’entrata in vigore della direttiva riveduta sui mercati finanziari, la cosiddetta Mifid II. Come precisa una nota di Bruxelles, la decisione è stata motivata dalle possibili difficoltà tecniche a cui vanno incontro Autorità di regolamentazione e operatori di mercato nel caso in cui la direttiva venisse introdotta in tempi troppo stretti. La direttiva è stata messa a punto sulla scia della crisi finanziaria del 2014 e punta a regolare i mercati per i prodotti finanziari cosi’ da ridurre la propensione al rischio degli operatori.

PROBLEMI TECNICI – In particolare, la nota della Commissione Ue sottolinea la necessità di mettere a punto una complessa infrastruttura tecnica per garantire che il pacchetto di misure abbia efficacia e ricorda che l’Autorità europea per i mercati, Esma deve raccogliere dati da circa 300 piazze su circa 15 milioni di strumenti finanziari. Mifid II è considerata una tra le direttive con maggiore impatto per gli intermediari finanziari in quanto non solo riprende gli obiettivi della direttiva originale Mifid I ma ne amplifica il campo di azione. In particolare, dovrebbe estendere l’ambito di applicazione della direttiva agli strumenti finanziari non regolamentati e riguarderà anche i soggetti che attualmente operano su piazze finanziarie diverse, includendo operazioni particolari come ‘over the counter’ e materie prime.

PROTESTE DEI CONSUMATORI
– La decisione è stata fortemente criticata da Adiconsum. “Alla luce del parziale successo della direttiva Mifid I e dei miglioramenti apportati nella Mifid II non condividiamo la proposta di rinvio della Commissione europea”, dichiara Pietro Giordano, presidente di Adiconsum. “A parere di Adiconsum, infatti, il rinvio non consente una maggiore tutela né dei risparmiatori né degli investitori finanziari. Rinviare quanto previsto dalla Mifid II, soprattutto alla luce delle difficoltà che si stanno registrando sul fronte della tutela dei risparmiatori e delle sofferenze delle banche, non aiuterà il superamento di tale momento critico, che invece ha bisogno di regole certe e trasparenti per far ripartire il mercato”.

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