Foà (AcomeA): “I vantaggi dei nostri Pir quotati”

Lo scorso maggio AcomeA è stata la prima sgr italiana a offrire ai risparmiatori i propri fondi comuni Pir attraverso Borsa Italiana. Dal 24 maggio il fondo flessibile AcomeA Patrimonio Esente e il fondo azionario AcomeA Italia, entrambi Pir compliant, vengono infatti negoziati sulla piattaforma ETF Plus di Borsa Italiana. BLUERATING ne ha parlato con il presidente della società, Alberto Foà (nella foto).

Com’è nata l’idea di quotare i Pir?
La quotazione dei fondi in Borsa consente un accesso più ampio e immediato a tutti i risparmiatori: mentre in collocamento si possono comprare solo i fondi per i quali la banca ha una convenzione con la sgr, i fondi quotati in Borsa possono essere comprati da qualsiasi banca. In più i fondi quotati in Borsa presentano commissioni di gestione praticamente dimezzate rispetto ai fondi in collocamento. Per questo motivo, una volta che abbiamo lanciato i Pir, come tutti gli altri fondi abbiamo deciso di quotare anche loro.

Una strategia di continuità…
Sì, il Pir quotato in Borsa significa per il risparmiatore un doppio vantaggio: quello fiscale, perché 
ha l’esenzione sulle plusvalenze, e la possibilità di pagare la metà in commissioni di gestione. Siccome
 i Pir sono fondi destinati a essere detenuti nel tempo, perché per godere del vantaggio fiscale bisogna detenerli per un minimo di 5 anni, accoppiando il vantaggio fiscale al risparmio commissionale la differenza di rendimento netto per l’investitore può essere importante.

I fondi che caratteristiche hanno?
AcomeA Italia è un fondo azionario italiano, mentre AcomeA Patrimonio Esente è un fondo flessibile che può investire sia in azioni che in obbligazioni. Per quanto riguarda il primo fondo, noi siamo investitori value, quindi in genere la nostra attenzione si concentra su titoli che riteniamo sottovalutati e su cui pensiamo che il ritorno di lungo periodo possa essere interessante.

A quali investitori si rivolgono questi prodotti?
Detenendo un portafoglio azionario per un tempo abbastanza lungo, superando la volatilità l’investitore riesce a godere dei ritorni superiori nel lungo periodo. Una delle caratteristiche del Pir che può sembrare uno svantaggio, cioè il fatto che per usufruire dell’agevolazione scale l’investitore lo deve detenere per almeno 5 anni, in realtà si trasforma in un vantaggio, cioè evita al risparmiatore di uscire in un momento di emotività, anche se può sempre farlo. Il commitment è più di lungo periodo e quindi

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!