Il guru Yutaka Uda (Ei Sturdza): “Il Giappone è pronto a ripartire”

Yutaka Uda (nella foto a destra), gestore del fondo Sturdza Nippon, lavora nel settore finanziario dagli anni ’70 del secolo scorso. E in oltre 8 lustri di carriera, sui mercati ne ha viste veramente di tutte: dall’euforia degli anni ’80, quando il Giappone cresceva col turbo, fino alla grande crisi finanziaria mondiale dell’ultimo decennio. Oggi, in una fase difficile da interpretare per le borse internazionali, Uda non ha dubbi: l’economia e i mercati finanziari nipponici sono pronti a ripartire. In questa intervista rilasciata a Bluerating, il gestore spiega il perché e illustra le strategie del suo fondo che, come tutti i prodotti con il marchio Ei Sturdza, è promosso in Italia dalla società di advisory Capital Strategies Partners

Il pil del Giappone cresce a ritmi davvero ridotti e in molti bersagliano di critiche la politica di Abe. Perché lei non è d’accordo?
In effetti, negli ultimi due anni l’economia giapponese è stata ancora stagnante e sono aumentate le preoccupazioni circa un fallimento della politica economica di Abe. Io, invece, credo che siamo all’inizio di un ciclo di crescita del Giappone, proprio per effetto delle misure attuate dal governo, che inevitabilmente richiedono tempo per manifestare i propri effetti.

Quando li manifesteranno?
Io credo che ci sarà un ciclo positivo che partirà già dai prossimi mesi e porterà una crescita del pil reale giapponese di circa il 2-2,5% annuo, con un picco attorno al 2020, in occasione delle olimpiadi di Tokyo.

I giochi olimpici saranno un volano per l’economia?
Lo saranno per gli investimenti e i consumi. Io sono molto confidente nelle prospettive del settore turistico giapponese, viste le aspettative di un incremento notevole di visitatori in tutto il paese, proprio nel periodo che va da qui al 2020 e anche oltre. Entro i prossimi 4 anni, il governo si è posto l’obiettivo di raggiungere il livello di 40 milioni di turisti annui, per superare addirittura i 60 milioni nel 2030. Si tratta di un livello pari a circa il triplo rispetto a quello del 2015.

Quali settori preferite sui mercati finanziari giapponesi?
Abbiamo incrementato le nostre posizioni in particolare su due comparti dove riteniamo che le valutazioni dei titoli siano particolarmente basse: quello bancario e finanziario e quello delle trading companies, che fanno attività di import-export con i mercati esteri. Abbiamo anche posizioni importanti nei settori dei macchinari e del servizi It.

Quali titoli che vi piacciono in particolare?
Abbiamo nel portafoglio diversi gruppi bancari e finanziari senza una particolare preferenza per un singolo nome. Tra le trading company, invece, ce n’è uno su cui abbiamo puntato: Itochu, a cui abbiamo destinato circa il 7% .del portafoglio.

Una quota rilevante...
Sì. Il nostro giudizio sulla società è molto positivo. E’ un gruppo ben gestito, leader nel suo settore e che ha diversificato benissimo il proprio business, sia a livello settoriale che geografico. E’ presente in molti paesi del mondo e, dopo aver puntato in passato sul trading di materie prime, negli ultimi anni ha azzerato la quota di ricavi generata dalle commodity, per spostarsi su altri settori, dal tessile ai macchinari.

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