Fondi comuni, che stangata in dieci anni

Costo totale dell’investimento in fondi comuni in crescita. Mercoledì 13 settembre la Banca d’Italia ha pubblicato 10 nuovi numeri della serie “Questioni di economia e finanza”: dal numero 387 al 396. Il 391 riguarda appunto i fondi comuni ed è stato curato da Giorgio Albareto, Giuseppe Cappelletti, Andrea Cardillo e Luca Zucchelli.

fondi comuni
Dal paper “Il costo totale dell’investimento in fondi comuni”

“La raccolta di fondi caratterizzati dalla presenza di costi direttamente imputati agli investitori è significativamente cresciuta negli ultimi anni“, sostengono gli autori dello studio dopo aver ricordato che “i costi complessivi associati all’investimento in un fondo comune aperto comprendono quelli che gravano sul fondo e quelli direttamente imputati ai sottoscrittori (commissioni di ingresso e di uscita)”.

Il loro lavoro presenta quindi una stima del costo complessivo dell’investimento – chiamato anche Total shareholder cost Tsc – “effettuata utilizzando le informazioni riportate dalle sgr nelle segnalazioni di vigilanza”. Ebbene, le stime ottenute mostrano come nel periodo 2006-2016 il costo complessivo dell’investimento in fondi comuni “sia stato in media pari all’1,58% del patrimonio complessivo dei fondi e dell’1,74% a fine 2016”.

“Se si sottraggono i costi direttamente e indirettamente sostenuti dagli investitori, il rendimento dei fondi comuni aperti si riduce in media dal 3,5 al 2%. In base a risultati preliminari, la presenza di commissioni di sottoscrizione e vendita riduce l’elasticità delle sottoscrizioni e dei riscatti ai rendimenti”.

Sfoglia il quaderno di Bankitalia.
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