Orsi (M&G): “Ecco la nostra rotta per gli investimenti”

Negli oceani tempestosi dei mercati finanziari c’è bisogno di imbarcazioni solide e di timonieri esperti per proteggere l’immenso tesoro rappresentato dal risparmio degli italiani. Proprio sulla rotta da dare agli investimenti, in questa fase di grande incertezza, è centrata l’intervista ad Andrea Orsi (nella foto), deputy head of Italy di M&G Investments, il grande player britannico dell’asset management presente in Italia dal 2004 e che oggi dispone di un team di 20 persone, sotto la guida del country head Matteo Astolfi e di Orsi. I fondi M&G registrati in Italia per la distribuzione sono 35.

Contro i marosi dei tassi d’interesse bassi, quale direzione va data agli investimenti degli italiani?
Le valutazioni devono essere il necessario punto di partenza per un risparmiatore italiano, caratterizzato da un profilo di rischio molto prudente, in un contesto dove gli strumenti finanziari preferiti come il Btp e i governativi in generale presentano rendimenti negativi. Il mercato oggi sentenzia che investire in azioni assicura un profilo di rischio rendimento migliore rispetto all’investimento obbligazionario. L’obiettivo di un asset manager come M&G nei confronti dei suoi interlocutori in Italia – le reti di consulenti finanziari e di private banking – è di cercare di identificare delle opportunità alternative all’azionario visto che è difficile nell’immediato spostare sull’equity l’allocazione del risparmio di un investitore abituato ai Btp e Cct.

Quanto è vasto il panorama di queste alternative?
Le alternative valide sono diverse partendo dalle obbligazioni corporate che rappresentano una buona opportunità sia nelle investment grade che nelle high yield. Oggi l’investment grade americano tripla B con scadenza superiore a 10 anni presenta un extra rendimento rispetto al treasury statunitense di circa 330 basis point. Se poi ci addentriamo nel segmento più rischioso, osserviamo che gli high yield americani dispongono di un rendimento implicito dell’8,5% e lo stesso high yield europeo raggiunge un rendimento di circa il 5%. Esistono poi altre due opportunità, in questa rotta che proponiamo agli investitori, rappresentate da asset class di natura obbligazionaria coerenti con il profilo prudente dell’investitore italiano. La prima è costituita dalle obbligazioni legate all’inflazione il cui prezzo è molto basso avendo scontato fino a oggi uno scenario deflattivo importante. La seconda è rappresentata dalle obbligazioni convertibili che, per la modalità con cui vengono gestite e selezionate all’interno di M&G, ottimizzano il conseguimento di rendimenti asimmetrici: ossia assicurano protezione in un contesto di mercato azionario in calo e offrono nel contempo la possibilità di partecipare al rialzo dei corsi azionari. Detto questo, diventa fondamentale combinare queste opportunità all’interno di un portafoglio con un approccio dinamico, flessibile, ben diversificato e con una attenta gestione e controllo del rischio.

Quali soluzioni avete individuato per domare o almeno attenuare l’impatto della volatilità?
Siamo convinti che la volatilità non rappresenterà più una variabile ma una costante del mercato. Diventerà quindi fondamentale sfruttare la volatilità stessa come contributore della performance di un portafoglio. Il nostro team multi asset cerca di sfruttare gli episodi di volatilità, che si verificano ogni qual volta le decisioni irrazionali degli investitori – dettate da euforia e panico – spostano il prezzo delle asset class da quello che è il loro valore reale di lungo periodo. Per noi un episodio comportamentale si caratterizza per la presenza contemporanea di tre elementi: focus su un’unica notizia da parte degli investitori, movimenti rapidi dei prezzi, e reazioni incoerenti di mercato in un contesto di fondamentali immutati o in miglioramento. Il nostro approccio punta alla comprensione delle fonti di volatilità di natura emotiva al fine di trarne vantaggio nel posizionamento dei portafogli anche in ottica tattica. Come si traduce questa filosofia in scelte concrete? In soluzioni come M&G Prudent Allocation Fund, gestito da Juan Nevado, lo stesso gestore del fratello maggiore M&G Dynamic Allocation Fund, il miglior fondo bilanciato flessibile per Morningstar nel 2015. L’approccio è il medesimo ma nell’ambito di M&G Prudent Allocation Fund Nevado utilizza un budget di rischio inferiore con una esposizione massima nell’azionario del 35% e con un target di volatilità tra il 3% e il 7%.

Altre novità nell’offerta?
L’innovazione di prodotto caratterizza da sempre M&G, visto che abbiamo lanciato nel 1931 il primo fondo comune di investimento in Inghilterra. Nel 2010 abbiamo lanciato il primo fondo destinato alla clientela retail che investe in obbligazioni corporate legate all’inflazione e per ultimo, coerentemente all’approccio obbligazionario dell’investitore italiano, abbiamo lanciato nel settembre del 2014 un fondo unico nel suo genere che si chiama M&G Global Floating Rate High Yield Fund e investe in titoli high yield a tasso variabile. Il fondo consente di attuare una esposizione alla strategia del credito high yield offrendo una protezione naturale al rischio del rialzo dei tassi d’interesse. Oggi il fondo è gestito in modo prudente presentando un sottopeso consistente al settore finanziario ed energetico, investendo quasi il 70% del portafoglio in titoli senior garantiti. Quelli che in caso di default sono i primi a essere rimborsati.

Come sta cambiando il dialogo tra M&G e le reti di consulenti finanziari?
In Italia stiamo spostando il contenuto dell’attività formativa e informativa sulla gamma M&G da aspetti meramente commerciali a temi legati alle tecniche di gestione e controllo del rischio funzionali a essere utilizzate nei servizi di consulenza offerti dalle reti. Questo modello di supporto e di servizio ai canali distributivi è coerente all’orientamento perseguito dalla Mifid 2 in materia di consulenza erogata in modo indipendente. Non solo, stiamo creando delle soluzioni d’investimento ad hoc ovvero modelli di portafoglio dedicati e gestiti da M&G su profili di rischio-rendimento specifici e richiesti dalle reti distributive. Un esempio è nell’accordo con Allianz Bank Financial Advisors che prevede, per i clienti in possesso delle polizze “Challenge Plus” la possibilità di accedere a un portafoglio multi asset di fondi M&G con un’allocazione tattica mensile e con l’obiettivo di conseguire rendimenti totali positivi con una volatilità annua media tra il 4 e il 10%.

Quanto conta oggi il mercato italiano per un colosso come M&G. E come sta cambiando la vostra organizzazione nel nostro Paese?
La struttura del business italiano sta diventando sempre più importante per M&G, ormai è il secondo mercato dopo la Gran Bretagna per asset (oltre 11 miliardi di euro sui 334 a livello globale. Dato Assogestioni 31/3 2016 11.073 bill, n.d.g.). I recenti tre accordi distributivi, con l’allargamento della partnership con Fideuram ISPB e i nuovi accordi con Allianz Bank F.A. e Banca Aletti confermano la qualità del successo della nostra filosofia d’investimento e del modello di servizio che associamo. In questa direzione diventerà sempre più centrale la figura del Key Account Manager all’interno di M&G, che servirà contemporaneamente distributori, reti di consulenti finanziari-private banking e utilizzatori dei nostri fondi, come gestori di funds of funds o gestioni patriomoniali all’interno dei principali gruppi bancari e assicurativi attivi in Italia. Questa figura si avvale di un team di specialisti degli investimenti basato a Milano e di relationship manager operanti localmente su tutto il territorio.

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