Consultinvest: a caccia di valore con logiche nuove

“Sono trascorsi sette mesi dall’inizio del 2016”, afferma una nota di Consultinvest, “con mercati azionari all’insegna della volatilità e draw down pronunciati in particolare a metà febbraio e fine giungo. Se analizziamo le performance dei maggiori indici mondiali , per l’investitore in valuta Euro non è sicuramente negativo il risultato finale, soprattutto per chi ha adottato una strategia ‘buy and hold’ con portafogli diversificati ed ha avuto la capacità di mantenere le posizioni nei giorni più difficili come quello post Brexit.

“In sintesi”, conntinua la nota di Consultinvest, “abbiamo da inizio anno l’indice azionario mondiale (in euro) in territorio leggermente positivo con un + 0,65%, e poi le forti asimmetrie di rendimento tra gli Usa con un S&P500, sempre in euro, che sfiora il +4,24% da inizio anno contro un Eurostoxx 50 a -8,47%; in mezzo troviamo il Giappone con il Topix (in euro) leggermente negativo a -1,0%; la parte del leone la fanno i paesi emergenti con un indice MSCI Emerging Markets che tocca quasi il +9% , spinto soprattutto dalle ottime performance dell’America Latina ed in parte dell’Est Europa. Sul fronte obbligazionario, molto interessanti si presentano i rendimenti degli emerging markets bond con l’indice JPM Embi che sfiora il +12%”.

“Cosa bisogna aspettarsi?”, si domandano gli analisti di Consultinvest, “sicuramente prevediamo ancora volatilità sui mercati alimentatada temi quale quello bancario in Europa, dalla crescita cinese e dalle politiche monetarie negli USA. Tuttavia la nostra view di medio e lungo termine ci porta ad essere fiduciosi e a privilegiare senza alcun dubbio l’azionario all’obbligazionario”.

Le motivazioni, per Cosultinvest, sono varie:

1) l’obbligazionario investment grade offre rendimenti negativi o che approssimano lo zero anche su scadenze medie/lunghe e per noi non è razionale allocare le risorse su asset che restituiscono al risparmiatore un capitale inferiore o uguale a quello investito;

2) le aspettative di crescita economica a livello mondiale seppur moderate sono positive;

3) Sono tantissime le aziende che hanno e stanno rivoluzionando il i proprio approccio al mercato secondo nuovimodelli di business ed assetti organizzativi più efficienti che consentono di far crescere la produttività, allargare il business, trarre beneficio dall’innovazione tecnologica: pensiamo ad esempio alla produzione just in time che riduce le scorte magazzino, alla gestione della logistica che riduce gli sprechi e le inefficienze aziendali, pensiamo al management di nuova generazione più dinamico e maggiormente vocato all’efficienza gestionale.

Ci sono aziende e modelli di business molto promettenti per il futuro,b aziende da cui ci aspettiamo sicuramente utili e dividendi per azionisti, sono queste le aziende che preferiamo rispetto ai rendimenti negativi che troviamo sull’obbligazionario. “In chiave strategica”, aggiungono ancora gli esperti di Consultinvest “stiamo però molto attenti a valutare le strategie aziendali e i modelli di business su cui si focalizzano, perché come è sempre avvenuto nelle grandi rivoluzioni industriali e post-industriali, alcuni modelli di business verranno spazzati via dall’innovazione tecnologica e dai mega-trend demografici dove cambiano le generazione e il loro approccio al mercato. Per citare un solo esempio: facciamo a fatica ad immaginare la generazione nata ai tempi di Amazon, di eBay e dei social network che si reca in banca a fare la fila per una banale operazione di sportello o in un agenzia di viaggio per acquistare un biglietto aereo oppure in un negozio per comprare le Nike. Il mondo cambia ad una velocità esponenziale e sta a noi gestori investire dove c’è ma, soprattutto, ci sarà sempre più valore per l’investitore”.

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