Toschi (Jp Morgan Am): “Quante opportunità tra le azioni Usa”

OCCASIONI D’OLTREOCEANO – “In prossimità delle elezioni presidenziali americane, vediamo ancora diverse opportunità di acquisto tra le azioni quotate negli Stati Uniti”. Parola di Maria Paola Toschi (nella foto), executive director e global market strategist di Jp Morgan Asset Management, che ha parlato durante lo Europea Media Tour organizzato dalla sua società a Londra. Toschi ha sottolineato come le incognite sull’esito delle prossime elezioni presidenziali (pur avendo delle implicazioni importanti sulle politiche fiscali e sul debito americano) non cancellano un dato di fatto: la crescita economica statunitense ha ancora le spalle robuste, nonostante i dati macro diano a volte segnali contrastanti. A spingere la locomotiva americana sono infatti soprattutto la ripresa del mercato del lavoro e dei consumi, da cui dipende circa il 70% dell’economia d’Olteoceano.

UTILI COL TURBO – Con questo scenario di fondo ancora abbastanza roseo, gli analisti e i gestori di Jp Morgan Asset Management prevedono una significativa crescita degli utili delle aziende americane nel corso del 2016 e del 2017, in particolare in alcuni settori. E’ il caso del comparto dei consumi discrezionali (cioè di beni non di prima necessità), del settore farmaceutico (escluse le biotecnologie) ma anche dei grandi gruppi finanziari del paese. Tra le aziende che compongono l’indice statunitense S&P 500, per esempio, i profitti societari complessivi cresceranno dai 116 miliardi di dollari del 2015 agli oltre 132 miliardi attesi nel 2017.

DIVIDENDI ALTI E PREZZI A BUON MERCATO – Christian Preussner, head of Us client portfolio di Jp Morgan Am (cioè strategist azionario specializzato sul mercato statunitense), sottolinea come sulle borse di Wall Street ci siano molti titoli che hanno due qualità importanti: assicurano un buon dividend yield, cioè un alto rendimento sotto forma di dividendi, e hanno anche valutazioni abbastanza a buon mercato, con un rapporto prezzo/utile (p/e) relativamente basso. E’ il caso delle 8 maggiori banche americane (le cosiddette SIFI Banks, cioè gli istituti finanziari di importanza sistemica), che hanno un p/e medio pari a 9, contro il multiplo di 20 che si registra invece per azioni considerate tradizionalmente difensive come le utility. Stesso discorso per General Motors che ha un rapporto tra prezzo delle azioni e utile atteso nel 2017 paria 5x, a fronte di un dividend yield di ben il 5,4%.Degne di nota anche le valutazioni di Microsoft (p/e pari a 16x e dividend yield del 2,8%), Pfizer (p/e di 13x e dividend yield del 3,3%) e del colosso dei media Time Warner (p/e di 12x e dividend yield del 2,2%).

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