Harte (Bnp Paribas Am): invariata la posizione lunga sull’Ibex rispetto al Mib
Gli indici azionari statunitensi si sono issati su nuovi massimi storici mentre gli altri mercati internazionali sono rimasti sostanzialmente stabili. Anche i listini dei paesi emergenti si sono comportati bene, trainati dai titoli delle società asiatiche. Sempre negli Stati Uniti, le società a bassa capitalizzazione hanno continuato a guadagnare terreno favorite dall’avvio del dibattito sulla riforma fiscale. Al contempo, l’indice VIX – che misura la volatilità dei mercati azionari USA – è rimasto su livelli estremamente bassi (cfr. grafico). Sui mercati valutari, il dollaro USA ha continuato lentamente ad apprezzarsi mentre la sterlina si è indebolita.
Le materie prime hanno fatto registrare andamenti contrastati nel corso della settimana. Il greggio ha guadagnato terreno, sulla scia dell’avvio del dialogo tra Russia e Arabia Saudita per rafforzare la cooperazione con l’obiettivo di ridurre l’eccesso di offerta a livello globale. Tuttavia, i guadagni sono stati annullati dai timori del mercato per le conseguenze dell’uragano Nate che ha colpito gli Stati Uniti nel fine settimana.
Sul mercato obbligazionario, i rendimenti dei Treasury sono saliti al traino dei dati macroeconomici positivi. Il Bund tedesco è rimasto sostanzialmente stabile nel corso della settimana scorsa, mentre i titoli di Stato spagnoli hanno iniziato la settimana in rialzo – in un contesto caratterizzato delle turbolenze in Catalogna – prima di invertire la rotta quando le tensioni si sono attenuate e i dati macroeconomici – come il PMI – sono rimasti positivi.
USA: L’ECONOMIA MIGLIORA SU VARI FRONTI – I dati macroeconomici pubblicati nel corso della settimana si sono rivelati complessivamente positivi. Le forti attese per le cifre dei nuovi posti di lavoro sono andate deluse – soprattutto a causa dell’uragano, con le flessioni più nette rilevate nei settori alberghiero e del tempo libero – tuttavia gli operatori di mercato si sono concentrati sugli indicatori che segnalano un’economia in miglioramento e un mercato del lavoro più vivace. Il tasso di disoccupazione ricavato dall’indagine presso le famiglie (il dato dei settori non-agricoli si basa sulle indicazioni fornite dalle imprese) è sceso in misura superiore alle previsioni attestandosi al 4,2%. Riteniamo questo dato più significativo poiché le persone che non si sono recate al lavoro a causa del maltempo non vengono considerate disoccupate. Inoltre, anche le retribuzioni orarie medie (cfr. grafico) – sicuramente l’indicatore più rilevante dell’andamento dell’occupazione – hanno evidenziato il costante rafforzamento del mercato del lavoro.
Le vendite di auto di settembre hanno sottolineato il miglioramento dell’economia: il dato riflette in parte la necessità di sostituire i veicoli danneggiati dopo i recenti uragani, ma si attesta comunque ben al di sopra delle aspettative del mercato. Infine, anche gli indicatori prospettici hanno segnalato un’accelerazione della crescita del PIL. Il PMI manifatturiero è salito al massimo dal maggio 2004, e questo dato ha favorito il rafforzamento del dollaro.
DOLLARO USA: RAFFORZAMENTO IN PROSPETTIVA – A nostro avviso, l’accelerazione della crescita e la ripresa del dibattito sulla riforma fiscale dovrebbero sostenere il dollaro USA. La valuta statunitense potrebbe anche beneficiare della nomina del successore di Janet Yellen alla guida della Federal Reserve. L’attenzione dei mercati si è focalizzata su due nomi, Kevin Warsh – ex-consigliere del Board della banca centrale – e Jerome Powell – ancora membro di questo organismo – che sembrano entrambi favorevoli ad una svolta restrittiva. A nostro avviso il favorito è Powell, che assicurerebbe una maggiore continuità rispetto a Warsh, il quale in passato si è opposto apertamente al programma di allentamento quantitativo. La nomina potrebbe arrivare nei prossimi giorni.
Anche le politiche della BCE potrebbero giocare a favore del biglietto verde poiché l’orientamento espansivo della banca indebolisce l’euro. Il capo economista della BCE, Peter Praet, ha dichiarato che “è ancora necessario un livello di allentamento monetario molto rilevante per consentire un graduale rafforzamento delle pressioni inflative e sostenere l’inflazione generale nel medio periodo”. In base alle parole di Praet, sembrerebbe che la BCE stia prendendo in considerazione un notevole taglio del programma di acquisto di attivi, prolungandone tuttavia la durata.
STERLINA: RECUPERO A RISCHIO IN CASO DI PEGGIORAMENTO ECONOMICO – Il primo ministro Theresa May ha usato toni rassicuranti sul tema Brexit in occasione della Conferenza annuale del Partito Conservatore ma non ha fornito alcun dettaglio, mentre i negoziati commerciali tra il Regno Unito e l’Unione europea sono ad un punto morto. Il Partito Conservatore al potere sembra essere sempre più diviso e non sono mancate delle richieste di dimissioni per la May. Noi tendiamo a escludere questa eventualità poiché la sua sostituzione alla guida dell’esecutivo rappresenterebbe solo un’ulteriore perdita di tempo nei negoziati e potrebbe comportare il rischio di una vittoria dei Laburisti nel caso si arrivasse a nuove elezioni politiche.
Ad ogni modo, gli ultimi dati relativi all’economia britannica sono risultati inferiori alle attese. Il PMI composito ha fatto segnare un lieve rialzo grazie al miglioramento delle cifre nel settore dei servizi ma le componenti relative ai comparti edile e manifatturiero si sono indebolite. Inoltre, le immatricolazioni di nuove autovetture sono diminuite per il sesto mese consecutivo sottolineando le incertezze dei consumatori. I nostri analisti stanno seguendo attentamente l’evoluzione dei dati per valutare se la Bank of England intenda mantenere un orientamento restrittivo in una prospettiva di medio termine.
ALLOCAZIONE DEGLI ATTIVI – La posizione lunga acquisita nell’indice IBEX a scapito del MIB, che indica la nostra preferenza per il mercato azionario spagnolo rispetto alla borsa italiana, è stata penalizzata dalle tensioni legate alle pulsioni indipendentiste della Catalogna. Abbiamo deciso di mantenere invariata la posizione e la valutazione positiva di questa operazione – supportata dall’ottimismo degli indicatori economici – ma continueremo a seguire da vicino gli sviluppi della situazione politica.
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