La mobilità del futuro mette il turbo al fondo Decalia Millennials

LA MOBILITA’ DEI MILLENNIALS – In Italia c’è il parco macchine più affollato d’Europa tanto che il numero di auto ogni 100 persone è di 62,4 contro 55,7 della Germania, 49,3 della Spagna, 47,9 della Francia e 47,2 dell’Inghilterra. E una delle principali ragioni alla base dell’eccessivo numero di auto in circolazione è la scarsa infrastruttura del trasporto pubblico anche a causa del basso salario degli autisti che scoraggia l’aumento del servizio. Guardiamo ai numeri: nel 2016 le macchine vendute in Italia sono state 6.149.624. Di queste, il 29,6% sono nuove, il 70,4% usate. Secondo Goldman Sachs, «in Italia è necessaria una grande rivoluzione. Il forte inquinamento e l’elevato traffico fanno di Milano e Roma due delle città in cui è probabile una restrizione dell’uso dell’auto». Per McKinsey «la mancanza di spazio disponibile nelle città contribuisce alla transizione dei trend della mobilità. La congestione del traffico può costare circa il 2-4% del Pil dovuto a tempo perso, carburante sprecato e pressioni di costi sulle attività». Ed ecco che entrano in gioco i Millenials, «che sono uno dei più importanti catalizzatori per i futuri trend di mobilità», precisa ancora la società di consulenza.

IL FONDO DI DECALIA – Così, nel mondo del risparmio gestito, c’è chi ha pensato di trasformare in valore questa tendenza in atto i cui fattori dirompenti si possono così sintetizzare: veicoli elettrici, guida autonoma, consumo collaborativo, internet delle auto. È il caso del fondo Decalia Millenials che investe proprio nelle aziende coinvolte in questi processi. Il comparto si colloca al primo posto nella categoria Morningstar Azionari Internazionali Large Cap Blend per le performance dall’inizio dell’anno (+21,59% ) della classe retail di Decalia Millennials A1 EUR. «La mobilità del futuro è una grande opportunità di investimento. Fintech, istruzione, digitale e benessere sono alcuni dei principali trend dei Millenials che avranno significative implicazioni sull’economia», afferma il gestore Clément Maclou. «Il mercato potenziale della mobilità vale 3.800 miliardi di dollari da qui al 2025. E i settori coinvolti sono: automotive, tecnologia, intelligenza artificiale, software, assicurazioni, semiconduttori, IT hardware, telecom». Nell’universo di investimento si trovano titoli come: Google, Qualcomm, Nxp, Nidec, Magna, Valeo, Renesas, Infineon, Autoliv, TE Connectivity. Quest’ultima è una società svizzero-americana quotata negli Usa, la più grande al mondo di connettori elettronici con una capitalizzazione di mercato pari a 25 miliardi di dollari, una crescita organica dei ricavi pari a +10% nel settore trasporti. E ancora Delphi, fornitore per il settore automobilistico leader in Usa con una capitalizzazione di 20 miliardi di dollari e una crescita del fatturato prevista del 5% in più rispetto alla produzione di auto. Nel 2018 l’azienda vedrà la scissione delle divisioni tra mobilità intelligente e tradizionale. Continua l’esperto: «ci sono più di 2 miliardi di Millenials (nati tra il 1980 e il 2000) nel mondo ed è questa generazione che sta creando un importante cambiamento globale dei trend di consumo». Il team di investimento di Decalia ha definito vari settori che danno accesso al tema Millenials: cibo e bevande, e-life, fintech, intrattenimento, salute e benessere, tempo libero, istruzione, transizione energetica, cybersecurity, e-commerce. Quasi la metà del fondo (47,1%) è investita in Nord America contro il 63,1% dell’indice Msci World, il 30,9% in Europa, il 9,9% in Giappone, il 6,3% nei mercati emergenti (mentre l’indice ha zero esposizione). Mentre la ripartizione per capitalizzazione di mercato è per il 27,8% su mega cap (sopra ai 50 miliardi di dollari) contro il 45,8% dell’indice, il 33% su large cap (tra i 10 e i 50 mld), il 19,6% su mid cap, il 13,8% su small cap (meno di 2 mld) conto lo 0,3% dell’indice. Ecco altri titoli rappresentativi del fondo: PayPal, Tencent, Start Today, Take-Two Interactive Software, Activision Blizzard, Alibaba, Control4Corporation, Charles Schwab, Lending Tree, TD Ameritrade.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: