Edmond de Rothschild Am punta sul trend del momento: i big data

Intelligenza artificiale, oggetti connessi, apprendimento automatico e algoritmi sono argomenti di grande attualità. E hanno tutti un comune denominatore: i big data. Negli ultimi anni i volumi dei dati digitali sono aumentati in maniera impressionante: ma questa mole di dati sarebbe del tutto inutile se non fossimo in grado di analizzarli e utilizzarli. E anche nel settore degli investimenti le potenzialità dell’utilizzo dei big data sono enormi.

UN INVESTIMENTO DI PER SE’ –  La profonda e inevitabile trasformazione rappresentata dai big data è impossibile da ignorare. Alcune società riusciranno però a trarne beneficio ancor più di altre. Per questo motivo, i big data possono essere considerati un investimento a sé stante, in grado di creare un enorme valore. Riuscire a intercettarlo con successo significa selezionare le società che saranno direttamente impattate dall’utilizzo dei big data o quelle che avranno le capacità di trasformare il loro modello di business, spiega una nota di Edmond de Rothschild. Riteniamo che l’approccio giusto sia adottare una visione pragmatica e selettiva nella fase di valutazione di tali società e dei prodotti e delle soluzioni che esse offrono. Il nostro obiettivo è identificare i fornitori o i consumatori che trarranno un vantaggio dalle opportunità che ne deriveranno. La nostra capacità di selezionare i titoli è la nostra principale fonte di valore aggiunto. Lanciato nell’agosto del 2015 e gestito con un approccio innovativo, il fondo Edmond de Rothschild Fund Big Data consente agli investitori di puntare su un asset che è a pieno titolo in grado di generare un considerevole valore aggiunto. A partire dalla data di lancio (31 agosto 2015), e fino al 31 ottobre 2017, il fondo ha garantito un ritorno del 38% superando il benchmark, l’MSCI World (NR), di circa il 13%.

UN’OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO DA NON PERDERE – Il 90% dei dati oggi in circolazione è stato generato negli ultimi due anni e secondo Gartner, società di ricerca statunitense, la generazione di dati crescerà dell’800% nei prossimi 5 anni. Le fonti di tali dati sono ovunque intorno a noi, nei messaggi che inviamo, nei video che carichiamo sulla rete, nelle informazioni climatiche, nei segnali GPS o nelle transazioni on-line, solo per citare qualche esempio. Tra 50 e 100 miliardi di oggetti saranno collegati entro il 2020. I big data rappresentano una grande sfida per le aziende, un’evoluzione da non perdere, tanto importante almeno quanto lo è stato l’avvento di Internet a suo tempo. Sia le aziende del settore IT sia quelle più tradizionali possono ottenere vantaggi strategici digitalizzando la propria attività. Ciò significa includere nell’analisi molti più parametri per ottimizzare il processo decisionale: migliorare il cost-cutting e la produttività, creare nuovi prodotti, potenziare il rapporto con la clientela attraverso strategie di marketing altamente mirate.

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