Ferrarese (Fidelity): “Meglio i corporate bond dei governativi”

“Con i prezzi attuali dei titoli, che non sono certo bassi, sul mercato obbligazionario occorre indubbiamente essere selettivi”. Parola di Claudio Ferrarese (nella foto a destra), gestore del fondo FF Flexible Bond di Fidelity International, che ha incontrato la stampa a Milano, nella giornata di lunedì 27 settembre. Il prodotto gestito da Ferrarese è un fondo obbligazionario flessibile senza benchmark, cioè senza un indice di riferimento che, nelle fasi di mercato come quelle attuali in cui le quotazioni dei bond sono molto tirate, rischia di imbrigliare troppo le strategie di un gestore.

L’obiettivo del fondo FF Flexible Bond, che dall’inizio dell’anno ha guadagnato oltre il 4% (dati aggiornati a fine ottobre) è di mettere a segno delle performance superiori alla media del mercato ma con minore livello di rischio e volatilità più bassa rispetto a un prodotto che investe in obbligazioni high yield (ad alto rendimento). Per ottenere questo risultato, Ferrarese gestisce un portafoglio ben diversificato che include sia bond governativi che societari (corporate), in gran parte con rating superiore all’investment grade (la tripla B) anche se non manca la presenza di titoli high yileld.

“In questo momento le nostre preferenze vanno ai corporate bond rispetto ai governativi”, dice Ferrarese, “in particolare alle emissioni con raing superiore all’investment grade poiché gli high yield hanno già registrato un rialzo dei prezzi e sono oggi un po’ più rischiosi che in passato, visto che ci troviamo in una fase matura del ciclo economico”. Aldilà delle strategie legate al contesto attuale dei mercati, Andrea Iannelli (nella foto a sinistra), investment director obbligazionario di Fidelity, sottolinea la funzione che il fondo FF Flexible Bond deve avere nell’asset allocation di un investitore. “Si tratta di un prodotto che può occupare la parte core del portafoglio obbligazionario”, dice Iannelli, sottolineando che il fondo ha comunque delle strategie molt diversificate, tali da consentire da solo la costruzione di un’asset allocation ben equilibrata. Per quel che riguarda le attese di rendimento che un investitore (e il suo consulente finanziario) devono avere quando acquistano il FF Flexible Bond, Iannelli dice: “credo che una prospettiva ragionevole sia quella di raggiungere in un anno una performance in linea con la media cedole dei titoli incluse nel portafoglio del fondo, pari a circa il 3%

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