Sono queste alcune delle evidenze presentate oggi in occasione del Convegno ANRA, “Dalla Blockchain all’A.I.: come l’innovazione sta cambiando i rischi e l’insurance business”, Parte II.
“Il mondo assicurativo procede sempre attraverso lo stesso modello di individuazione del rischio, valutazione dello stesso e trasferimento del rischio a un dato prezzo. Questa modalità potrà cambiare radicalmente con l’adozione diffusa degli ‘smart contract’ – dichiara Alessandro De Felice, Presidente di ANRA – ovvero contratti assicurativi elettronici che registrano sulla blockchain determinati eventi e in base all’accadimento fanno scattare automaticamente la clausola corretta. Ad esempio, nel caso di polizze viaggio per danni da bagaglio smarrito, il sistema legge e incrocia i dati dei bagagli con i dati di annullamenti o ritardi e paga automaticamente l’indennizzo senza bisogno di denuncia al desk da parte del viaggiatore. O ancora, grazie agli sviluppi dell’industria 4.0, si potranno a breve automatizzare anche gli indennizzi riguardanti la produzione: nel caso di arresto improvviso di un macchinario, un sistema di sensori rileva il danno, trasmette i dati, viene calcolata la perdita in valore di produzione e l’azienda riceve esattamente l’indennizzo relativo a quanto tempo la macchina rimane non funzionante con un registro diffuso e immutabile dell’accaduto condiviso tra tutte le parti in causa”.
Dall’accelerazione tecnologica che ha portato l’Internet of Things, infatti, non è esente il settore assicurativo, che oggi conta oltre 1400 startup insurtech (Insurance + Technology) nel mondo. Il mercato statunitense dei premi diretti contabilizzati nella “Distribuzione delle assicurazioni online” vale oltre 132 miliardi di dollari nel 2017 e si prevede che entro il 2022 varrà più di 306 miliardi di dollari. Solo negli Usa, si stima che entro il 2022 il numero di polizze del segmento “Vita e Salute” acquistate online raggiungerà i 53 milioni (nel 2017 il numero ammonta a circa 27 milioni), mentre il numero di polizze del segmento “Immobili e Sinistri” acquistate online raggiungerà i 161 milioni (nel 2017 il numero ammonta a quasi 81 milioni).
Ciò che si ritiene avrà un impatto maggiore nei prossimi anni è l’Intelligenza Artificiale, che oggi sta portando un particolare contributo nell’automazione di processi ripetitivi anche nel settore assicurativo, come quelli relativi alla risposta alle domande dei clienti o all’analisi e definizione delle problematiche ricorrenti. Recenti studi nel settore assicurativo hanno dimostrato la possibilità di automatizzare il mestiere del perito assicurativo sul ramo auto: nello specifico, facendo competere 6 diversi esperti periti assicurativi contro una macchina, in 12 differenti casi di automobili danneggiate, attraverso la stima dei danni per mezzo della documentazione fotografica. Il risultato è stato che la macchina ha stimato correttamente i danni alle carrozzerie in circa 6 secondi contro i quasi 7 minuti di un perito umano. Tuttavia, il tema rimane ancora spinoso alla luce della possibilità di generare, con banali ritocchi, immagini fotorealistiche.
Il settore delle startup e dei venture capital si è già mosso in questa direzione e già nel 2016 erano state realizzate oltre 170 operazioni di finanziamento per un importo complessivo di 1,7 miliardi di dollari; secondo lo studio “Juniper Research Fintech Futures: Market Disruption, Leading Innovators & Emerging Opportunities 2016-2021” in questo comparto operano realtà operanti in 53 Paesi con un giro d’affari destinato a passare dai 175 miliardi di dollari del 2016 ai 235 del 2021.