Investimenti, il governo può spingere i btp

L’attualità ci racconta di una serie di valutazioni fatte da importanti esponenti dell’attuale maggioranza di governo in merito al deficit di bilancio atteso. A tal proposito vi proponiamo l’analisi di Mark Holman, CEO di TwentyFour Asset Management.

Venerdì scorso ci ha sorpreso che un commento di un ministro delle Finanze del G7, che avrebbe dovuto essere accolto molto positivamente, sia stato in qualche modo ignorato dai mercati.

Per coloro che se lo sono perso, Giovanni Tria ha detto che sta preparando un bilancio con un rapporto deficit/PIL dell’1,5%. Questo avrebbe dovuto essere un enorme sollievo per gli investitori che erano nervosi di fronte di ciò che il governo populista della libera spesa avrebbe potuto effettivamente realizzare e di fronte all’evoluzione del processo di bilancio nel corso del mese prossimo.

I mercati hanno inizialmente preso i commenti di Tria con il beneficio del dubbio, poiché credevano che il suo pensiero sarebbe potuto non essere del tutto in linea con quello del primo ministro e del vice primo ministro. Tria ha anche messo in guardia i suoi capi, Di Maio e Salvini, i quali dovrebbero fare attenzione a come i loro commenti pubblici potrebbero spaventare i mercati finanziari italiani. Giustamente.

Nel giro di un paio di giorni i beni italiani saranno i protagonisti. Come ha detto Salvini inizialmente, il deficit di bilancio potrebbe sfiorare il 3% dopodichè ha detto che potrebbe essere del 2%. Il premier Di Maio ha affermato che il bilancio sarà conforme alla legge finanziaria italiana. Finalmente un po’ di prudenza di mercato.

Naturalmente un deficit dell’1,5% sarebbe una notizia fantastica, ma anche dal 2% al 3% dovrebbe essere visto positivamente, essendo al di sotto della soglia del 3% fissata dall’UE. Dobbiamo anche ricordare che disavanzi molto più elevati sono stati approvati su base temporanea se considerati nell’interesse economico a lungo termine del paese. La Spagna è un perfetto esempio in questo senso.

Un breve sguardo ai disavanzi dello scorso anno mostra la Francia al 2,6% e la Spagna ancora al di sopra della soglia UE con il 3,1%, mentre l’Italia è arrivata al 2,3%. Quindi, se è comprensibile che tutti gli occhi siano puntati sull’Italia, ora stiamo entrando nella stagione del bilancio comunitario e ci potrebbero essere altre nazioni i cui disavanzi fanno sembrare la situazione italiana un po’ meno negativa.

Se così fosse, i BTP italiani potrebbero crescere ancora da qui in poi.

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