Btp, corrono rischi anche per l’arrivo dei Cir

Ennesimo allarme rosso per i titoli di stato italiani. Dopo la pressione dello spread, un nuovo elemento potrebbe stressare i btp. Si tratta dei Conti individuali di risparmio, che il governo vorrebbe introdurre con il decreto fiscale. Questi prodotti, finalizzati a promuove l’aquisto di titoli del Tesoro a partire dal 2019, potrebbero infatti viaggiare su una corsia di sorpasso rispetto alle precedenti emissioni di Stato.

Chiaramente le esenzioni fiscali dei destinatari dello strumento (persone fisiche e non sgr, fondi, banche o assicurazioni a differenza dei Pir) creerebbero degli evidenti vantaggi rispetto alle “vecchie” emissioni. I Cir, riporta un’analisi di Elena Dal Maso su MF, non sarebbero soggetti alla tassazione sugli interessi cedolari e sulle eventuali plusvalenze derivanti da una differenza positiva tra acquisto e rimborso, creando concorrenza ai normali Btp, che invece scontano una tassa sulle rendite finanziarie pari al 12,5%.

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