Rischio blocco per i nuovi Pir

Le modifiche alla legge di bilancio e la disciplina europea sugli aiuti di Stato rischiano di imporre un blocco fino a 4 mesi per i nuovi piani individuali di risparmio (Pir) che le società di gestione lanceranno nel 2019.  Tutta colpa del pacchetto di riforme introdotto nell’ultima legge di bilancio, con cui si è stabilito che i Pir devono impiegare il 5% degli investimenti in società di venture capital e in pmi italiane quotate. Tali modifiche potrebbero essere viste in Europa come aiuti di Stato. Quest’ultimi sono ammessi dalle normative comunitarie soltanto entro certi limiti e a patto di soddisfare alcuni adempimenti. Di conseguenza, per essere in regola, il ministero dello Sviluppo Economico dovrà inviare una comunicazione preventiva all’Unione europea ed effettuare l’iscrizione del provvedimento sui Pir nel registro degli aiuti di Stato. Il che, secondo quanto sostiene il Sole 24Ore, rischia di provocare un appesantimento dell’iter burocratico dei Pir di nuova emissione e addirittura uno stop temporaneo alla loro operatività, in attesa che venga approvato  un decreto attuativo del Mise,  allo scopo di mettere in regola i piani individuali di risparmio lanciati dal 1 gennaio 2019. 

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