Assogestioni delinea il futuro del gestito

Occhi puntati sul risparmio responsabile e inclusivo, ma attenzione anche ai cambiamenti dettati dalla MiFID II, al ruolo dell’industria nel sostegno all’economia reale, alla finanza comportamentale e all’educazione finanziaria. Il tutto accompagnato dai numerosi momenti di confronto tra i professionisti del settore per fare il punto sulla visione di lungo termine dei mercati. Queste le direttrici del ricco programma di contenuti del Salone del Risparmio 2019, evento che si terrà a Milano dal 2 al 4 aprile presso il MiCo. A parlarne è Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni, sul portale della stessa associazione.

“Sostenibile, responsabile, inclusivo. La frontiera del risparmio gestito” è il titolo della decima edizione del Salone del Risparmio. Perché oggi è importante porre l’attenzione sulle tematiche Esg?
Con la scelta di questo titolo il Salone del Risparmio coglie l’aria dei tempi. Come industria, infatti, abbiamo la responsabilità di proiettare una visione del futuro condivisa e sostenibile, nella quale le virtù del risparmio privato si coniughino con il bene collettivo. Gli attori del risparmio gestito hanno intrapreso un lungo percorso di consapevolezza verso il concetto di sostenibilità degli investimenti. Oggi l’attenzione verso questi temi continua a crescere e si sta affermando l’intuizione che gli investimenti per generare crescita e rendimenti durevoli debbano in primo luogo rispettare le condizioni di equilibrio sociale e naturale. Ciò sta portando le case di gestione a sviluppare rapidamente una ricca offerta di prodotti e servizi che sposano la filosofia Esg. Per questo si rende necessario ottenere informazioni sempre più dettagliate e puntuali su questo tema. A tale scopo Assogestioni ha commissionato un progetto per una ricerca che verrà presentata al Salone il 3 aprile. Ci sarà anche un percorso tematico ad hoc per accompagnare gli operatori del settore a maturare una consapevolezza verso la sostenibilità attraverso conferenze e dibattiti che vedranno la partecipazione di alcune tra le voci più autorevoli di questo ambito. Possiamo già confermare la presenza di Adam Jonas, che ci aiuterà ad approfondire il tema della mobilità sostenibile e di Jeffrey Sachs, economista e saggista statunitense che molti annoverano tra i maggiori esperti mondiali nel campo dello sviluppo sostenibile.

Il Salone giunge ad un anno dall’introduzione della MiFID II. In che modo può essere utile agli operatori che oggi sono alle prese con le nuove sfide dettate dalla direttiva europea?
Ci troviamo nel primo anno in cui le società di gestione e i consulenti finanziari dovranno effettivamente misurarsi con l’impatto del regime di trasparenza dei costi e degli oneri che gli intermediari sono obbligati a rendere nei confronti della clientela. Siamo difronte a un cambiamento di approccio che tocca la percezione degli investitori e l’evento sarà il primo momento in cui si metteranno a fattor comune tutte le esperienze di relazione con il cliente. Il Salone costituirà un’occasione straordinaria per capire che impatto avrà questo cambiamento. Il tema sarà al centro di numerose conferenze tra cui segnalo, in particolare, l’incontro che chiuderà la terza giornata al quale parteciperà anche il presidente della Consob.

L’industria del risparmio gestito sta conducendo da tempo una sfida importante: portare il risparmio verso l’investimento produttivo. Che sviluppi ci saranno in questo Salone? 
Storicamente il Salone dedica un percorso tematico a questa sfida che sta particolarmente a cuore alla nostra industria. Il 3 aprile si terrà una conferenza in cui affronteremo il tema dei Pir, strumenti che fino a oggi hanno avuto il grande merito di aumentare la liquidità sul segmento delle piccole e medie imprese quotate e che, dopo il grande successo registrato nel 2017, anche nel 2018 hanno costituito un elemento di forza nella raccolta. Alla luce delle modifiche alla legge di bilancio 2019, oggi questi strumenti sono interessati da alcuni cambiamenti e il Salone sarà la prima grande occasione di confronto per tutti gli stakeholder dell’industria. Ma una importante sfida di quest’anno sarà sulla parte di investimenti in fondi chiusi. Mi riferisco in particolare all’ampliamento degli strumenti di investimento di lungo termine, con l’arrivo degli Eltif, e allo sviluppo di investimenti di tipo previdenziale offerti nella forma del fondo chiuso. Un fondo chiuso, infatti, potrebbe trovare una sua collocazione in certi segmenti di clientela e il suo portafoglio potrebbe investire in percentuali anche elevate in Pmi non quotate, in venture capital e in tutto quello che è illiquido.

Il 2018 è stato molto difficile per i mercati finanziari e quest’anno potrebbero esserci nuove turbolenze in arrivo. Che ruolo può giocare il Salone oggi? 
Uno degli elementi di forza che caratterizzano il Salone è la sua capacità di rappresentare un momento di grandissimo confronto tra alcuni dei maggiori esperti e asset allocator globali per fare il punto sulla visione di lungo termine dei mercati. Questo prestando particolare attenzione all’analisi delle aree di rischio più rilevanti per gli investitori e offrendo risposte concrete nella forma di soluzioni di portafoglio adeguate alle esigenze della clientela. Gli sponsor organizzano ogni anno molte conferenze interessanti dedicate proprio a queste tematiche e, per aiutare i partecipanti a scegliere meglio quali seguire, abbiamo costituito un percorso tematico specifico. Le incertezze che caratterizzano lo scenario macroeconomico attuale spingono gli operatori verso una maggiore ricerca di informazioni e, per questa ragione, ci aspettiamo una grande affluenza anche quest’anno.

In quanti parteciperanno al Salone secondo le vostre attese?
Lo scorso anno l’evento ha ospitato oltre 14.000 visitatori. Ci aspettiamo di bissare il successo e forse, considerato lo scenario attuale, anche di superare questo numero. In molti cercano risposte e il nostro evento ha dimostrato di essere il luogo ideale dove trovarle.

E lato clienti cosa è previsto?
Dedicheremo un percorso alla finanza comportamentale e uno all’educazione finanziaria. Nella testa di molti purtroppo è sempre forte un grande fraintendimento che sta alla base di molti ragionamenti che si fanno sulla evoluzione della nostra industria. Ci si domanda se ci sia veramente uno spazio di crescita per il “fai da te”, specialmente adesso con lo sviluppo della digitalizzazione. In realtà, il “fai da te” sembra essere un concetto puramente astratto, poiché la stragrande maggioranza dei risparmiatori italiani non prende decisioni in autonomia ma cerca sempre l’assistenza di un consulente. Pensiamo che sia importante indagare a fondo se ci sia davvero uno spazio di crescita per il “fai da te” oppure no. Per questa ragione, Assogestioni ha commissionato uno studio approfondito che verrà presentato il 4 aprile, in apertura della terza giornata del Salone.

L’evento ospiterà la terza edizione del progetto formativo ICU – Il tuo Capitale Umano. Cosa vi spinge a portarlo avanti?
Investire sulle persone è una chiave di successo in tutti i settori. Vogliamo continuare ad essere un’industria competitiva, attenta allo sviluppo e all’innovazione. Perciò abbiamo la necessità di coltivare un capitale umano forte che mantenga alto il nostro livello di professionalità. Stiamo raggiungendo l’obiettivo anche grazie a questa iniziativa che accompagna gli studenti nella transizione dal mondo accademico al mondo dell’azienda. Ed è proprio attraverso ICU, infatti, che molti giovani hanno già avviato il proprio percorso lavorativo nel risparmio gestito.

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