Esg e risparmio gestito si fondono al Salone del risparmio 2019

Come la finanza stia rispondendo alle sollecitazioni della sostenibilità e in che modo le istituzioni e l’industria del risparmio gestito e della consulenza si stiano adeguando alla crescente sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, sociali e di governance: il Salone del Risparmio dedica a questi temi le sessioni plenarie che apriranno e chiuderanno l’edizione di quest’anno dal titolo ‘Sostenibile, Responsabile, Inclusivo. Le nuove frontiere del Risparmio Gestito’.

A tracciare il quadro della situazione attuale e ad analizzare le implicazioni del rapporto tra economia reale, risparmio gestito e rispetto per le tematiche ESG saranno due tra i più importanti protagonisti del dibattito internazionale, che interverranno come keynote speaker nelle sessioni di apertura e chiusura: Adam Jonas, Managing Director e leader del team di ricerca Global Auto&Shared Mobility di Morgan Stanley e Jeffrey Sachs, Direttore del Centro per lo Sviluppo Sostenibile della Columbia University e consigliere speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite sui Sustainable Development Goals e Millenium Goals.

Ad aprire il Salone il 2 aprile nella plenaria dedicata al tema di questa edizione, sarà Adam Jonas, membro della divisione di investment banking di Chicago nel 1996, esperto in finanza aziendale e M&A nel settore automobilistico. Jonas dal 2010 guida il team Global Auto&Shared Mobility nella definizione e interpretazione del futuro dei trasporti nell’era delle automobili 2.0.

Nel suo intervento Jonas si soffermerà sui trend di disruption dell’industria automobilistica, con particolare attenzione sugli effetti della sharing economy e delle auto a guida autonoma, tendenze di cui discuterà dimensione e portata economica, con un’attenzione alle sfide etiche a esse legate. Jonas è anche aperto sostenitore dell’industria spaziale: “prevediamo che le entrate globali legate allo spazio passeranno da meno dei 400 miliardi di dollari di oggi ad almeno $1,1 trilioni entro il 2040”. Lo specialista si dice convinto che ci siano buone probabilità che l’industria finanziaria investa nei progetti spaziali: “c’è una nuova corsa allo spazio su scala globale, e si muove al ritmo della legge di Moore, dell’AI, di Elon Musk e Jeff Bezos”.

A chiudere la manifestazione il 4 aprile nella plenaria dal titolo ‘Il ruolo del risparmio gestito nell’era dello sviluppo sostenibile’ sarà, invece, uno dei massimi esperti a livello mondiale in tema di sviluppo economico, macroeconomia e lotta alla povertà, Jeffrey Sachs per quasi 18 anni consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, per Kofi Annan dal 2001 al 2007, per Ban Ki-moon dal 2008 al 2016 e per Antonio Guterres dal 2017 al 2018. Sachs è riconosciuto come uno dei massimi esperti internazionali sulle sfide complesse quali crisi del debito, iperinflazione, transizione dalla pianificazione centrale alle economie di mercato, estrema povertà, cambiamento climatico. Al Salone del Risparmio Sachs porterà una riflessione su come il settore del gestito possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi contenuti nei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite.

Il settore legato all’ESG è in crescita, ma ci sono ancora due problemi fondamentali che bisogna fronteggiare – spiega Sachs – il primo è la mancanza di rigore negli indicatori ESGSono ancora troppe le aziende non allineate con gli obiettivi ESG che ottengono una green light grazie agli attuali criteri vigentiIl secondo riguarda gli investitori, pronti a investire in qualsiasi cosa che generi profitto anche se non responsabileL’idea che la massimizzazione della ricchezza degli azionisti abbia la precedenza sul bene pubblico deve essere sradicata e contrastata”, ha dichiarato Jeffrey Sachs.

Con oltre 100 aziende a bordo, già oltre 2500 iscritti e un fitto calendario di conferenze in programma, il Salone del Risparmio viaggia a doppia velocità verso il suo via, dal 2 al 4 aprile al MiCo di Milano, e si prepara ad essere il palcoscenico ideale per il confronto tra l’industria del gestito, le istituzioni nazionali e internazionali, la politica, la comunità economico finanziaria e i risparmiatori sulla portata (e le possibili opportunità) dei cambiamenti epocali in atto.

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