«Vogliamo fare le cose bene e se possibile farlo in modo più efficiente, senza avere paura della tecnologia». Questo è uno dei passaggi del discorso di Francesco La Gioia, ceo del gruppo Helvetia Italia, di fronte a una platea di oltre 450 agenti alla convention annuale della compagnia che si è tenuta al Fico Eataly World di Bologna. Una location che non è stata scelta a caso, perché nei progetti di Helvetia, più di tutte, spicca una parola chiave: sostenibilità. La convention, presentata da Maddalena Corvaglia, è stata l’occasione non solo per fare il punto sui risultati raggiunti nel 2018 da tutte le compagnie del gruppo e dalla rete agenziale, ma anche per interpretare ciò che sta accadendo nel mercato di riferimento e illustrare i prossimi passi: coltivare oggi il futuro di domani, appunto, come è il titolo dato alla convention di quest’anno. Presente tutto il board del gruppo Helvetia. Il ceo per l’Europa, Markus Gemperle, è intervenuto in videoconferenza. Tra gli ospiti speciali, anche lo chef stellato Antonino Cannavacciulo.
Nella tempesta sui mercati, la raccolta del canale agenti di Helvetia Vita è arrivata a 89,2 milioni di euro: in calo dello 0,7% sull’anno precedente. Ma sostanzialmente stabile, rispetto all’arretramento del mercato che per gli agenti plurimandatari ha fatto segnare un -10%. Il ramo Vita del gruppo, per il 2019 punterà molto sui prodotti Ltc (long term care), polizze salute a lungo termine, e Tmc, temporanea caso morte. «Il tema del tempo è fondamentale», spiega alla rete di agenti Fabio Carniol, direttore Vita e Bancassurance di Helvetia Italia, «perché se uno ha tempo, il rischio diventa assolutamente accettabile. Ma se non si prende il rischio quando si ha tempo si perdono tantissime opportunità». E quindi il manager indica gli obiettivi: «Sul mercato delle Tmc c’è ancora molto da fare, questo è un prodotto che dà grandi opportunità». C’è poi anche il tema delle Ltc, che in Italia, insieme alle Tmc, fanno fatica ad attecchire per vari motivi, tra cui il costo: «Il nostro obiettivo è fare un prodotto sostenibile dal punto di vista del prezzo e delle prestazioni, per smuovere l’interesse in tutti questi clienti che hanno potenzialità, ma ancora non sono entrati sul mercato».
Il ceo per l’Europa, Gemperle, è intervenuto in videoconferenza per complimentarsi per i risultati di Helvetia Italia. E, rispondendo alla domanda di un agente, ha rassicurato sul futuro della divisione italiana: «Vendere? No, in queso momento Helvetia non ha bisogno di vendere», ha detto il ceo Europa, «anzi, potremmo pensare di comprare e crescere. Ammesso che siano acquisizioni sensate per noi». Il 2018 è stato un anno di crescita, nonostante il finale burrascoso sui mercati che ha finito per danneggiare la performance del gruppo. Il risultato d’esercizio di Helvetia Italia, infatti, è stato positivo per 21,4 milioni di euro (+16,9% sul 2017). Sul fronte premi emessi, il totale del gruppo è di 847 milioni (5,7%), Helvetia Rappresentanza 383 milioni (+8,8%) e 30 (+11,3%) per le agenzie prodotto multiattiva. Migliora lievemente l’indice dei costi amministrativi (11%) e gli indici di solvibilità di Helvetia Rappresentanza e Vita (rispettivamente 147% e 181%). «Abbiamo ottenuto un utile in linea con gli obiettivi che ci eravamo prefissiati», ha commentato La Gioia, «Il risultato Danni ha compensato una performance del comparto Vita che ha molto sofferto a causa della volatilità».