Il nodo Pir sul tavolo del consiglio dei ministri

Piatto ricco nel consiglio dei ministri in programma nel tardo pomeriggio del 4 aprile. Diversi i dossier caldi sul tavolo, ma per l’industria del risparmio gestito è di assoluto interesse il decreto attuativo per i nuovi Piani individuali di risparmio (Pir). Sul punto, ci sono posizioni conflittuali tra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e i partiti della maggioranza, Movimento 5 Stelle e Lega. Il Mef spinge per un’applicazione della norma a gradini, con un obbligo per i fondi comuni di investire in pmi e venture capital un iniziale 0,71% nel 2019, percentuale che salirebbe al 2,14% nel 2020 e al 5% nel 2021. L’idea non piace alla maggioranza che vedrebbe così depotenziata la sua riforma. Quindi si dovrà trovare un accordo.

Nel dl crescita, dovrebbe essere compresa anche la defiscalizzazione degli Eltif, fondi chiusi che investono in pmi non quotate e quotate per un arco temporale minimo di cinque anni. Da sciogliere anche il nodo dei rimborsi ai truffati dalle banche, con l’esecutivo in bilico tra rimborsi automatici (voluti da M5S e Lega) o condizionati ad alcuni requisiti (Tria) per non incappare in violazioni della normativa europea. Il premier, Giuseppe Conte, tuttavia ha rassicurato: “Si tratta di un problema tecnico, contiamo di risolverlo già oggi in consiglio dei ministri”.

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