Generali sul solido vascello del risparmio gestito

Generali prosegue nel segno della continuità sull’onda dei buoni risultati ottenuti nel triennio 2015-2018. Per il futuro, il Leone vuole fare ancora meglio, puntando su risparmio gestito e un miliardo di investimenti nell’innovazione digitale. Si è tenuta a Trieste l’assemblea degli azionisti chiamata a rinnovare il board del gruppo per il prossimo triennio. Presente il 55,876% del capitale. È  arrivata riconferma dell’amministratore delegato Philippe Donnet e del presidente Gabriele Galateri (nella foto a destra), giunto al suo terzo mandato. Per permettere la sua riconferma, in Assemblea è stato votato l’ok all’eliminazione dei limiti di età per le cariche di presidente, amministratore delegato e consigliere. L’Assemblea ha inoltre approvato il bilancio 2018: con un risultato netto in crescita del 9,4% a 2,3 miliardi di euro. Agli azionisti, andrà un dividendo di 0,90 euro per azione (sarà pagato il 22 maggio), in crescita del 5,9%.  Tra i risultati del 2018, spicca quello nel campo dell’asset management, uno dei pilastri del piano industriale al 2021, che ha visto un risultato netto di 235 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto all’anno precedente. Gli asset in gestione sono stati in crescita dello 0,4%, a 488 miliardi.

Dal report degli azionisti presenti in aula, si apprende che i Benetton aumentano al 4% la propria partecipazione al capitale di Generali. Il primo azionista resta Mediobanca con il 12,92%, che tuttavia scende sotto il 13%. Mentre l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone detiene, attraverso varie holding, il 5% e Leonardo Del Vecchio il 4,86%.

“È arrivato il momento di cogliere le opportunità offerte dal risparmio gestito”, ha detto il ceo Philippe Donnet (nella foto a sinistra)  di fronte all’assemblea degli azionisti. “Nell’asset management, vogliamo fare aumentare l’utile a una velocità alta: tra il 15 e il 20%. Se faremo acquisizioni? Sì, vogliamo essere opportunistici, abbiamo il capitale e cassa per realizzare operazioni”. Il gruppo ha già integrato 8 boutique per la gestione del risparmio. “In Generali avevamo un paradosso”, spiega il ceo, “perché avevamo 500 milioni di asset under management e non avevamo una strategia: questo ci faceva perdere tante opportunità”. Da qui il focus sul settore previsto dal piano 2021: “Dobbiamo acquisire competenze che non abbiamo in casa, questo ci permetterà di pagare meno fees ad asset manager esterni e potremo proporre servizi a piccole società che non hanno la capacità di gestire asset class. Noi stiamo creando un terzo pilastro del business: non ci sono più solo le assicurazioni vita e danni, il nostro gruppo diventa di assicurazioni e di asset management”.

“Il mercato ha apprezzato la nostra trasformazione industriale”, ha proseguito Donnet, “Dall’Investor Day del 2016 il titolo ha guadagnato oltre il 48% e dal nuovo piano annunciato lo scorso novembre oltre il 22%. E con il nuovo piano al 2021, puntiamo a fare ancora meglio”. Gli obiettivi parlano di un aumento degli utili tra il 6 e l’8% e dei dividendi, che puntano a un pay-out tra il 65 e il 55%. Per quanto riguarda la sostenibilità: sono previsti entro il 2021 4,5 miliardi di euro d’investimenti, tra infrastrutture e green bond. Inoltre, in Assemblea è emerso che Generali non investirà in nuovi clienti che operano con il carbone e sta disinvestendo 2 miliardi di euro di attività legate al carbone in portafoglio. Una scelta che ricorda la politica verde intrapresa dalla controllata Banca Generali.

“La nave di Generali è un vascello più solido, veloce e moderno”, ha detto il presidente Galateri nel suo discorso introduttivo all’assemblea. Oggi Generali “può contare su un equipaggio competente e affiatato, guidato da un team di ufficiali di bordo coeso e sostenuto da armatori , cioè i voi soci e investitori, capaci di vedere e sostenere i promettenti orizzonti”.

Il nuovo cda di Generali

Per effetto della votazione in Assemblea, il nuovo board sarà di tredici componenti. Undici della lista MediobancaGabriele Galateri, Francesco Gaetano Caltagirone, Clemente Rebecchini, Philippe Donnet, Romolo Bardin, Lorenzo Pellicioli, Sabrina Pucci, Alberta Figari, Diva Moriani, Paolo Di Benedetto, Antonella Mei-Pochtler. E due da quella di Assogestioni: Roberto Perotti e Ines Maria Lina Mazzilli. Le uniche novità, rispetto al board precedente, sono Mei-Pochtler e Mazzilli, escono invece Ornella Barra e Paola Sapienza.

 

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