Generali valuta acquisti in Europa

Generali sotto i riflettori: dopo che il management aveva ventilato la possibilità di effettuare acquisizioni di attività assicurative (e di asset management) in Europa, sull’assicuratore triestino tornano a circolare voci circa le possibili prede. In particolare secondo Bloomberg, Generali starebbe trattando l’eventuale acquisto delle attività europee di MetLife.

Le attività in oggetto varrebbero circa due miliardi di euro: guarda caso il gruppo di Trieste ha incassato circa 2,5 miliardi dalle sue dismissioni (ultima quella di Generali Leben), dunque l’operazione consentirebbe di ottimizzare la struttura di capitale e il relativo rendimento. Nell’ultima assemblea di bilancio, del resto, il group Ceo Philippe Donnet era stato esplicito.

“Sono convinto che ci saranno opportunità in Europa, le guarderemo con disciplina sia dal punto di vista strategico sia da quello finanziario, sempre con l’obiettivo di aumentare il risultato per azione e di creare valore per gli azionisti”. Le turbolenze che hanno interessato il mercato azionario italiano nelle ultime sedute non hanno tuttavia risparmiato il Leone di Trieste, che ha perso oltre il 4% nell’ultima settimana scivolando poco sopra quota 16,3 euro.

I giudizi degli analisti sul titolo

Un livello che rende cauti gli analisti tecnici, secondo i quali la tendenza di brevissimo resta decisamente negativa, vista anche la perdurante assenza di significativi incrementi dei volumi ad ogni tentativo di rimbalzo, con un target individuato ai 15,98-16,08 euro per azione. Pur non escludendo un rimbalzo a breve attorno ai 16,6-16,9 euro per azione, il consiglio sarebbe dunque di approfittare delle giornate positive per alleggerire le posizioni su Generali o per aprire posizioni ribassiste, più che provare ad acquistare il titolo in giornate di debolezza.

Solo l’eventuale superamento dei 17 euro per azione sembra in grado di modificare il quadro tecnico, che resta moderatamente negativo anche a medio-lungo termine.

La prudenza prevale anche tra gli analisti fondamentali, tanto che su 24 report ben 10 esprimono una valutazione neutrale (“hold”), a fronte di altri 10 positivi e 4 negativi, con un prezzo obiettivo di consenso di circa 16,8 euro molto vicino alle quotazioni correnti.

Il dividendo di 0,9 euro per azione è stato staccato il 20 maggio scorso, offrendo un rendimento di circa il 5,3%. Per l’anno in corso il gruppo dovrebbe realizzare un utile ante imposte attorno ai 4 miliardi di euro a fronte di un fatturato di circa 69,2 miliardi, e potrebbe distribuire un dividendo di 97 centesimi l’anno venturo che ai livelli attuali garantirebbe un rendimento del 5,9%.

Il titolo resta tuttavia sensibile all’andamento dello spread Btp-Bund e più in generale dei tassi, anche perché dalla presentazione della scorsa settimana è stato precisato che nelle casse di Generali vi sono circa 59 miliardi di titoli di stato italiani, ossia il 37% dei 159 miliardi investiti complessivamente in titoli di stato (e il 19,7% dei 300 miliardi investiti in strumenti a reddito fisso). Cosa che di questi tempi potrebbe portare a improvvise prese di profitto sul titolo, al di là delle valutazioni fondamentali e tecniche specifiche.

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