Schroders, affari in punta di piedi

A volte non c’è bisogno di grande clamore per portare a casa risultati concreti.

E’ quello che pensa la multinazionale inglese di asset management Schorders, che come riporta Il Sole 24 Ore, nello scorso anno ha promosso 2200 iniziative per sollecitare cambiamenti relativi alla corporate governance e alla sostenibilità ambientale e sociale senza che nessuno, a parte il management delle società coinvolte, ne venisse a conoscenza. Questo anche perché Schroders, impegnato da oltre 20 anni sui principi “Esg”, non si affida alla valutazione di soggetti esterni per quanto riguarda la selezione degli investimenti, ma incarica uno staff interno dedicato che si occupa di formulare i rating di sostenibilità coordinandosi con i gestori. Le tematiche più gettonate del fondo nello scorso anno sono state, oltre alle strategie aziendali, trasparenza e diritti degli azionisti, anche quelle riguardanti il cambiamento climatico, sicurezza dei dati, gestione di capitale umano e la catena alimentare.

“Ci vuole tempo per ottenere risultati, ma mediamente dopo due anni nell’80% dei casi le società attuano almeno un cambiamento parziale per rispondere alle istanze sollevate” commenta Jessica Ground, responsabile delle politiche di corporate governance e di sostenibilità strategica. Per quanto riguarda l’azione dei fondi esplicitamente attivisti, “alcuni hanno una visione di lungo periodo,altri vogliono solo ottenere un break-up. Se tutto si risolve in una speculazione finanziaria a breve termine non è nelle nostre corde. A noi piace allacciare un dialogo costruttivo con le società in cui investiamo” sottolinea la dirigente del fondo, esprimendo la posizione di Schroders per quanto riguarda anche l’attuazione di campagne pubbliche.

 

 

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