H2O ha venduto circa 300 milioni di euro di titoli illiquidi in un solo giorno. Qualcuno ha pensato che li avesse acquistati la stessa Natixis per calmare il mercato: “No, assolutamente. Li hanno comprati tre investitori, ma non posso dire chi”. Quindi Crastes difende le decisioni di investimento: “Alcuni titoli considerati liquidi possono diventare illiquidi quando accadono certi eventi sul mercato. Mi spiego meglio: oggi tanti fondi sono pieni di titoli considerati liquidi, ma che potrebbero non esserlo più in condizioni di stress sul mercato”.
Il fund manager ha poi negato il conflitto d’interessi, accusa che gli era stata mossa poiché H2O acquistava bond illiquidi dalla Tennor, società del controverso finanziere Lars Windhorst in cui Crastes occupava una poltrona nell’advisory board (si è dimesso immediatamente dopo lo scandalo, ndr). “Tennor”, ha spiegato Crastes, “è uno dei nostri principali fornitori di titoli ad alto rendimento” e “sono entrato nell’advisory board per permettere, in qualità di investitore, di avere una completa visibilità sul loro parco aziende clienti”. Ha quindi aggiunto: “Non ero pagato per quell’incarico e non avevo poteri esecutivi”.