Pir, l’abisso di giugno

I Piani individuali di risparmio (Pir), a meno di tre anni dallo loro nascita, sono già a rischio di estinzione. A sottolinearlo è l’inserto settimanale del Sole 24 Ore, Plus 24. I numeri di giugno, del resto, parlano di deflussi superiori a 80 milioni di euro e da inizio anno il saldo è negativo per 258 milioni. A frenare l’emorragia, non è bastata nemmeno la ripresa dei mercati e delle performance. A giocare un ruolo in questa situazione sono stati i vincoli introdotti dalla Legge di Bilancio 2019.

Alla luce di questa situazione, il governo potrebbe intervenire a novembre con alcuni ritocchi normativi. Nel frattempo, alcuni Etf Pir iniziano a chiudere i battenti a causa della penuria di masse gestite. Un rischio condiviso da diversi fondi Pir con patrimoni inferiori ai 50 milioni di euro. A giugno, i Fondi Pir che hanno registrato i maggiori deflussi sono stati Eurizon Programma Italia 40 con -17,6 milioni, Mediolanum Flessibile Sviluppo Italia con -8,1 milioni e Amundi Risparmio Italia B che fa segnare un -7,35%.

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