Tremate, arrivano i fondi 007

Qualcuno li chiama 007, altri short seller attivisti. Sono fondi speculativi che indagano sulle società, se scoprono una presunta frode gli scommettono contro, denunciano e poi incassano lauti guadagni sull’ondata di vendite. Gli ha dedicato un articolo Milano Finanza, dopo che nelle ultime settimane, prima in Italia con il caso Bio-On (che ha reagito presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Bologna per criminal insider trading e market abuse in relazione al video e al report diffusi dal fondo QCM, portandone i contenuti a conoscenza di Consob) poi negli Usa con quello General Electric, si è messa in luce l’attività di questo tipo di fondi. E, come sottolinea ancora MF, la loro attività sarebbe alquanto remunerativa, se si pensa che negli ultimi tre anni il numero di venditori allo scoperto attivisti è raddoppiato a livello mondiale, passando da 39 a 72.

Secondo il report Activist Short Selling, pubblicato dal sito specializzato Activist Insight, oltre il 70% delle campagne short per attivisti hanno generato ritorni positivi per gli investitori nella settimana successiva alla denuncia. Ma quanto si guadagna? Se vengono denunciate frodi riguardanti bilancio, grandi business o la promozione di azioni, i profitti possono arrivare anche al 13% in una settimana. In alcuni casi, la denuncia può fruttare centinaia di migliaia di dollari in pochi minuti: è il caso di Andrew Left, famoso short seller che ha guadagnato 280 mila dollari in pochi minuti dopo aver pubblicato sul suo sito, Citron Research, nel marzo 2012, alcuni dati inerenti una frode contabile della società immobiliare cinese Evergrande. Alle società quotate in borsa, quindi, conviene rigare dritto. Fermo restando che anche i fondi short sono andati incontro a flop rilevanti: come è avvenuto nel caso di Herbalife nel 2017, quando lo short seller Bill Ackman chiuse la sua posizione corta sull’azienda con una perdita di 455 milioni di dollari.

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