Comgest: “Giappone, un mercato pieno di opportunità ma incompreso”

Si è tenuto oggi l’evento “ALL’INCONTRO CON I GESTORI” a Milano a cura di COMGEST sul tema dell’andamento dei mercati azionari con un focus particolare sul globale, emergente e Giappone. Vi presentiamo una sintesi dell’evento.

 

“ll 2019 è stato un anno positivo per le borse mondiali e a favore del nostro stile per la prima metà dell’anno, nonostante il nostro stile difensivo in un mercato in rialzo. Abbiamo raggiunto i massimi degli AUM, attualmente di 31.5 miliardi di euro. I maggiori flussi si sono concentrati sui fondi in azioni europee, mondiali e giapponesi, che hanno più che compensato i deflussi sui mercati emergenti. Continuiamo a credere nell’importanza di includere nell’analisi delle società e del nostro stock picking l’analisi dei fattori legati all’ESG. I risultati tra l’altro del nostro stile di gestione focalizzato sulla qualità delle società ha provato che l’inclusione di fattori non finanziari ha un effetto positivo sulle performance nel lungo periodo. Avere un team di analisti dedicato e creare una classificazione interna di questi fattori, ci permette di avere un’idea propria del valore e degli sforzi fatte dalle aziende evitando il problema dell’assenza di una tassonomia comune della regolamentazione della finanza sostenibile. Crediamo anche che un’attività di voto e di engagement sia più positiva per il futuro di una pura esclusione di società che devono ancora migliorarsi su degli aspetti di E ossia ambientali, di S sociali o di G governance. Siamo intervenuti per esempio durante i problemi di EssilorLuxottica di quest’anno per proporre degli amministratori indipendenti nel board insieme ad altre 6 società di gestione. Abbiamo anche convinto una società cinese del nostro portafoglio a sottoscrivere il Global Impact. Comgest ha tra l’altro ricevuto per il quinto anno consecutivo il rating A+ dall’UN PRI, premio estremamente qualificante nell’ambiente SRI.

Per quanto riguarda l’Italia, Gabriella Berglund, Country Head Italia di Comgest ha detto: “Oltre al continuo successo delle strategie azionarie Europa, Giappone e paesi emergenti, abbiamo anche constatato un interesse crescente verso il nostro fondo Comgest Growth World, che permette di avere un’esposizione azionaria con stile Comgest su tutti i mercati internazionali, anche in quelli in cui difficilmente investiremmo in maniera diretta quali appunto gli emergenti o il Giappone. Continuiamo a pensare che i rendimenti azionari nel lungo periodo siano interessanti e che possano offrire una buona diversificazione per i portafogli italiani ancora troppo esposti a mercati obbligazionari con rendimenti ormai prossimi allo zero o negativi. Il nostro stile di gestione permette di ottenere questo tipo di diversificazione ma con un approccio difensivo grazie alla qualità e crescita delle aziende in cui investiamo, generalmente meno esposte alla volatilità dei cicli economici.

 “Zak Smerczak, Portfolio Manager e Analyst del team Global Equities, ha presentato le prospettive del mercato azionario globale per il 2019: “La Fed sta aumentando i tassi e sta riducendo il proprio bilancio, e le altre banche centrali sembrano pronte a fare lo stesso. La crescita economica sta rallentando e diventando sempre meno sincronizzata tra le diverse regioni, prima ancora che l’impatto dell’aumento dei dazi sia stato pienamente sentito. Nonostante tutti questi fattori macro non crediamo ci sia un rischio di recessione troppo elevato per il 2019. Tuttavia, i mercati resteranno probabilmente volatili a causa di una serie di fattori tra cui le tensioni commerciali, il rallentamento dell’economia cinese, la fine dello stimolo fiscale per l’economia USA e un calo della fiducia dei consumatori e delle imprese in Europa. In questo contesto, gli sviluppi positivi delle società quality growth del fondo, oltre ai livelli relativamente elevati di prevedibilità degli utili, dovrebbero rendere i titoli più interessanti. La maggior parte delle società in portafoglio hanno una ridotta sensibilità all’incertezza macroeconomica e politica, e tutte continuano a investire nella crescita di lungo periodo, che sia tramite innovazione o espansione geografica o di prodotto”.

 

“Da segnalare il poco margine d’azione nei negoziati commerciali USA-Cina, gli scarsi progressi sulla Brexit e una generale fuga verso i porti sicuri (oro, yen, franchi svizzeri, T-bill e bund). La curva dei rendimenti si muove dentro e fuori dal territorio d’inversione (storicamente, un buon indicatore anticipatore della recessione) e pare che gli investitori si siano stancati delle valutazioni alte, a giudicare non solo da quanto è trapelato circa la fredda accoglienza riservata alla recentissima IPO tentata da WeWork, ma anche dal cambiamento di stile e dalla rotazione settoriale osservata nelle ultime settimane, che segnalano come le valutazioni “economiche” stiano stranamente guadagnando favore nonostante gli scarsi dati economici fondamentali pubblicati”.

“Il nodo chiave per il 2019 sarà capire se la recente fase di volatilità sia una momentanea pausa nella corsa più che decennale del bull market o se rappresenta un punto di svolta. Abbiamo iniziato il nuovo anno nel segno della cautela, prestando grande attenzione sia alle valutazioni che alle opportunità di crescita. Abbiamo già ridotto o venduto diversi titoli che erano presenti – in alcuni casi da più di dieci anni – nel nostro fondo globale (Comgest Growth World) dato che la traiettoria di crescita sul lungo periodo appare più incerta, soprattutto nei casi in cui le valutazioni appaiono superiori ai dati storici in termini relativi. Questo si è visto in particolare nei titoli dell’IT e dell’automazione industriale”.

“Ad oggi, le posizioni più importanti dei nostri fondi includono realtà in crescita con modelli di business resilienti. Unilever, leader globale nel settore dei beni di prima necessità, continua a registrare una crescita dei ricavi a media cifra, con il 60% delle sue attività nei mercati emergenti. Medtronic, leader nel campo dei dispositivi medici globali e della chirurgia minimamente invasiva, continua a beneficiare di una solida pipeline di innovazione di prodotto sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti. Infine, Ping An Insurance, il più grande assicuratore privato cinese del ramo vita, continua a beneficiare della crescita strutturale di penetrazione del mercato, introducendo non solo prodotti assicurativi del ramo vita, ma anche servizi sanitari e altri servizi finanziari”.

Charles Biderman, Gestore e Analista del fondo Comgest Growth Emerging Market ha evidenziato l’andamento dei mercati emergenti. “È proseguita, nel terzo trimestre 2019, la fase di turbolenza dei mercati, come rileva l’indice MSCI Emerging Markets SMID, in calo dell’1,0% in euro (-5,2% in dollari USA).

In Argentina, i mercati finanziari e la valuta hanno evidenziato una massiccia correzione dopo la netta vittoria del candidato dell’opposizione Alberto Fernandez alle elezioni primarie presidenziali. Questo ha indotto l’amministrazione a reintrodurre controlli sui capitali per tenere a freno l’ulteriore deprezzamento del peso e garantire liquidità sufficiente per far fronte alle obbligazioni debitorie per i prossimi mesi. Inoltre, è in corso lo riscadenzamento di alcuni titoli di debito e il default è ora sempre più probabile.

La Turchia è il mercato che ha evidenziato il miglior andamento del trimestre, grazie al calo dell’inflazione. In India vi sono stati alcuni sviluppi positivi, in quanto il governo ha annunciato significative riforme della struttura delle imposte sulle società allo scopo di rinvigorire il ciclo degli investimenti nel paese. Sulla scia di questo annuncio, i settori delle infrastrutture e della finanza hanno messo a segno un rialzo”.

Tra i titoli, Biderman sottolinea: “Minth, produttore cinese di componentistica per auto, ha apportato uno dei maggiori contributi alla performance trimestrale del fondo, grazie al progressivo miglioramento delle vendite sul mercato interno e alla solidità del fatturato estero. Il settore automobilistico è stato interessato da notizie positive poiché il consiglio di Stato cinese ha annunciato politiche di stimolo per il comparto, come l’allentamento delle restrizioni all’acquisto e sovvenzioni sugli acquisti di veicoli elettrici e auto usate.

Anche CIB, la principale banca commerciale egiziana, è stato tra i titoli che hanno maggiormente sostenuto la performance, grazie ai risultati robusti del secondo trimestre, che evidenziano una crescita degli utili del 13% su base annua. La banca resta ben capitalizzata e perciò dispone di ampi margini per accrescere il proprio portafoglio prestiti.

Weigao, il maggiore fabbricante cinese di prodotti medicali monouso (es. siringhe), ha apportato un ottimo contributo, grazie a una crescita dei ricavi del 19% nel primo semestre del 2019 e al miglioramento dei margini. Oltre a essere immune dalla guerra commerciale USA/Cina, la società figura tra i maggiori beneficiari del miglioramento degli standard delle cure mediche nel paese”.

“È interessante rilevare il quadro di inflazione generalmente contenuta e in calo nella maggior parte dei mercati emergenti, una condizione storicamente piuttosto insolita e che comunque potrebbe essere di natura strutturale, stando a uno studio pubblicato all’inizio dell’anno dalla Banca Mondiale. Conclude Biderman che aggiunge “Ciò ha portato all’adozione di politiche monetarie, di cambio e fiscali più resilienti in numerosi paesi. A fronte del rallentamento dei livelli di attività globale, sembra probabile che i tassi d’interesse dei mercati emergenti continueranno a contrarsi nei prossimi trimestri, una condizione che dovrebbe favorire gli investitori azionari in ragione dei ridotti tassi di sconto a breve termine. Dall’inizio dell’anno, i tassi sono stati tagliati nei seguenti mercati emergenti primari: Brasile, Messico, Cile, Turchia, Russia, Sudafrica, India, Corea, Malaysia, Filippine e Thailandia. I mercati stanno scontando ulteriori cali in tutti questi mercati, nonché in Cina, nei prossimi mesi. In Brasile, molto probabilmente i tassi chiuderanno l’anno al minimo storico del 5%, contro il 14% di meno di tre anni fa. In questo difficile contesto, la nostra attenzione si concentra su un numero selezionato di società con una crescita visibile e sostenibile dell’EPS, ma anche sull’attento controllo della liquidità del portafoglio. Restiamo cautamente ottimisti riguardo alle prospettive delle nostre posizioni in mid-cap dei mercati emergenti. Dopo un lungo periodo di rendimenti assoluti modesti, prevediamo una stabilizzazione del ritmo di crescita degli utili e valutazioni più interessanti, che dovrebbero tradursi in una performance delle quotazioni più solida, anche in valuta forte, dato il contesto di minore inflazione”.

Chantana Ward, Gestore e Analista del fondo Comgest Growth Japan, spiega come il cambiamento in Giappone abbia dei risvolti positivi sulle società.

“Se molti investitori si preoccupano per la deglobalizzazione o un rallentamento dell’economia mondiale, il Giappone rimane un mercato con significative opportunità di investimento che non vengono adeguatamente comprese.

Il nostro fondo sul Giappone esamina due di queste opportunità: il Giappone come piattaforma per gli investimenti in Asia e il Giappone in evoluzione.

L’Asia è fortemente rappresentata nel nostro fondo attraverso società la cui crescita è da ricondurre al consumatore dell’area emergente che aspira ad acquistare marchi giapponesi – UniqloPigeonNitori, ecc. – o alla crescita dell’industria asiatica in Cina, Vietnam o India, per i quali il Giappone è fornitore di tecnologia – KeyenceSuzukiAmada, ecc. Allo stesso tempo, quello dell’evoluzione del Giappone è un tema poco compreso al di fuori del Paese e crea importanti casi di investimento. Per esempio, la presenza delle donne sul lavoro è più elevata che negli Stati Uniti, e il Paese sta aprendo le sue porte all’immigrazione. Società interinali, come Persol e Recruit, stanno beneficiando direttamente di questi cambiamenti. Le prassi lavorative mutano seguendo il bisogno di software o fornitori di soluzioni per l’ottimizzazione, come Obic e Hikari Tsushin. I cambiamenti nella vendita al dettaglio e nella distribuzione stanno permettendo a Don Quijote di concentrare la propria posizione nella varietà e nella vendita al dettaglio di alimenti. L’oligopolizzazione e la deframmentazione in molti settori tradizionali vanno a beneficio di una varietà di attori, dal Nihon M&A Center, la più grande società di consulenza per il settore M&A giapponese, a Sushiro nell’ambito dei ristoranti di sushi.

La storia ventennale di questo fondo, il nostro collaudato modello di investimento e il nostro equilibrio tra prospettive locali e globali ci hanno permesso di trovare opportunità in Asia e in questo Giappone in evoluzione che hanno sostenuto l’alfa del fondo”.

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