La Française, Gurzal: “I bond subordinati sono un’opportunità da sfruttare”

Il settore delle obbligazioni subordinate è forse quello con più pregiudizi, anche a causa della complessità di questi strumenti. Ma ciò nonostante possono essere una buona alternativa ai bond high yield e possono permettere agli investitori di raggiungere maggiori rendimenti.

Ne abbiamo parlato con Paul Gurzal (nella foto), head of credit di La Française AM e gestore del fondo La Française Sub Debt C.

Il fondo ha ottenuto un ritorno netto a tre anni del 18,51% al 28 febbraio 2020, contro il 13,65 dell’IBOXX € Financial Subordinated TR) – C share FR0010674978.

“Il nostro processo di investimento si basa su tre pilastri: liquidità, diversificazione e qualità” afferma Gurzal, che aggiunge “Per quanto riguarda il primo aspetto, la liquidità, vuol dire che ci concentriamo sulla creazione di un portafoglio che contenga bond liquidi, come i Contingent Convertibles, che generalmente si presentano più liquidi dei bond subordinati assicurativi e corporate.”

Il gestore sottolinea l’importanza di scegliere emittenti sicuri e quindi di puntare alla qualità, perché purtroppo in questo settore, soprattutto in merito ai bond subordinati non finanziari, molti tendono a basarsi su un approccio opportunista. “Noi scegliamo solo emittenti sicuri che selezioniamo dopo un’attenta analisi interna, per evitare qualsiasi tipo di default di portafoglio. Per questo motivo, ad esempio, il fondo investe in diverse grandi aziende in Europa, come Francia, Italia, Spagna, Benelux, ma evitiamo paesi come la Grecia”.

Ed è proprio grazie a questo approccio, che è possibile compiere scelte di allocazione diversificata, tra bond subordinati finanziari e non, “che permettono così di aumentare la granularità del portafoglio”.

Riguardo al mondo bancario, Gurzal sottolinea l’importanza di concentrarsi sul rischio sistemico del settore, oltre ad analizzare i singoli rischi delle singole banche. “Se volgiamo lo sguardo alla situazione italiana è difficile fare previsioni a lungo termine perché le cose cambiano molto frequentemente nel settore bancario, soprattutto anche per questioni politiche. Ad esempio la situazione due anni fa era abbastanza complicata, anche per via di alcune decisioni prese dal governo Lega- M5S mentre ora la situazione è completamente diversa. Per questo motivo l’orizzonte di investimento consigliato per La Française Sub Debt è almeno di 10 anni, anche a causa dell’estrema volatilità di questa strategia d’investimento”.

Quindi in estrema sintesi, i bond subordinati non devono essere visti come un qualcosa di pericoloso o di eccessivamente rischioso. Certamente presumono una elevata esperienza da parte dell’investitore perché, come si è detto inizialmente, si tratta di strumenti complessi. Ma visti i risultati del fondo La Française Sub Debt è logico anche pensare che a fronte di un maggiore rischio, questi strumenti permettano di ottenere rendimenti potenzialmente maggiori.

 

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