Risparmio gestito: ecco come il coronavirus sta cambiando la nostra vita lavorativa

Vi proponiamo di seguito un commento su come il coronavirus sta cambiando il nostro modo di lavorare, a beneficio anche dell’ambiente, a cura di Simon Webber, gestore del fondo Schroder ISF Global Climate Change Equity, Schroders.

La risposta della società al coronavirus ha scioccato l’economia globale e i mercati finanziari. L’epicentro dello shock si è sentito chiaramente nei settori legati ai viaggi, dato che le persone hanno cancellato o deciso di mettere in pausa i loro piani e le imprese hanno annullato le conferenze, adottando modalità di smart working.

Gli strumenti di smart working sono ampiamente disponibili

Questi cambiamenti nelle pratiche lavorative sono interessanti dal punto di vista ambientale. Anche 10-15 anni fa era chiaro che stavano diventando disponibili strumenti per facilitare meeting e conferenze virtuali.

In teoria, queste modalità dovrebbero aumentare notevolmente la produttività – basta pensare ad esempio al tempo e ai costi improduttivi legati ad aeroporti, aerei, hotel e taxi. Tuttavia, il loro utilizzo non è stato così diffuso come ci si aspettava e i viaggi di lavoro sono stati un settore in forte crescita per l’aviazione e l’industria alberghiera di fascia alta.

I cambiamenti comportamentali che il coronavirus sta imponendo alle persone in modo così forte probabilmente porteranno a una rivalutazione della necessità dei meeting di persona. Molte società hanno adottato modalità di smart working e meeting e conferenze di lavoro sono diventate virtuali.

Nei nostri uffici di Londra, già da tempo è stata posta l’attenzione sulla predilezione di conferenze video quando possibile, in sostituzione ai viaggi d’affari. Ciò evidenzia la nostra attenzione alla sostenibilità. Il lavoro da remoto all’interno del Gruppo è ormai diventato una prassi consolidata.

Le nuove pratiche potrebbero portare a cambiamenti permanenti

L’obbligo di lavorare in questo modo per un periodo di settimane o mesi sta canalizzando le risorse operative per rendere i sistemi adatti a questo scopo. Ciò significa anche che dipendenti e clienti si abitueranno gradualmente a questo cambiamento.

Anche se ad alcuni non piacerà, c’è la possibilità che molte persone invece lo apprezzeranno e che i manager riconosceranno i benefici di adottare in modo più permanente una flessibilità simile.

Per molte aziende di servizi, le emissioni legate ai viaggi d’affari rappresentano la causa principale della cosiddetta “impronta di carbonio”. Tuttavia, sempre più società si stanno impegnando a ridurre il loro impatto ambientale in linea con l’accordo di Parigi per limitare le emissioni di gas a effetto serra. Se il settore aeronautico non riuscisse a trovare una tecnologia alternativa di propulsione per i motori degli aerei, l’unico modo in cui i business potrebbero ridurre le emissioni legate ai viaggi sarebbe attraverso una riduzione degli spostamenti.

Le conseguenze in termini di investimenti saranno negative in modo più permanente per le industrie che si basano sempre più sui viaggi a lunga distanza. L’International Air Transport Association il 5 marzo ha dichiarato che le perdite a livello di entrate per il settore nel 2020 potrebbero essere comprese tra i 63 e i 113 miliardi di dollari. E ciò è successo prima dell’ultimo round di restrizioni ai viaggi.

Anche se si è tentati di pensare che tutto tornerà com’era una volta che il virus sarà contenuto, le abitudini comportamentali probabilmente avranno già iniziato a cambiare.

Detto questo, sorgeranno anche opportunità di investimento. Software per il lavoro da casa, strumenti per le conferenze virtuali, migliori tecnologie personali per i dipendenti, ecc., sono tutte aree che vedranno un aumento della domanda. Per esempio, il grafico di seguito mostra l’impennata dei download dell’app per le video conferenze Zoom alla fine di febbraio.

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