UBS AM: “Consulenti finanziari, essenziali nell’educazione alla sostenibilità”

Si fa presto a dire sostenibilità, ma la verità è che c’è ancora molta strada da fare. Secondo quanto rilevato dall’Istat nel report “Sostenibilità nelle imprese: aspetti ambientali e sociali”, le imprese che dichiarano di aver redatto bilanci e/o rendicontazioni ambientali e di sostenibilità sono meno del 4%, anche se si raggiunge il 30,8% tra le grandi imprese. Stesso discorso per la valutazione delle iniziative di sostenibilità ambientale praticata dal 13,0% delle imprese, nonostante il quasi 50% nelle grandi.

Insomma, qualcosa si sta muovendo nella giusta direzione ma è ancora necessario far capire l’importanza dell’adottare un approccio sostenibile. Questo discorso vale anche per i consulenti finanziari che secondo Valeria Piani, strategic engagement lead, UBS Asset Management alla quale abbiamo rivolto alcune domande in merito all’argomento, sono indispensabili nell’educazione agli investimenti sostenibili.

1) Cosa si intende con stewardship e perché è importante in relazione ad un approccio sostenibile?

Con stewardship si intendono le attività’ di monitoraggio e di influenza sulle aziende in cui si investe affinché’ creino valore nel lungo termine. Tali attività’ comprendono sia l’esercizio del diritto di voto azionariale durante le assemblee degli azionisti sia il dialogo con il management aziendale che ha luogo durante il resto dell’anno. La caratteristica specifica di questo dialogo, spesso definito come engagement, e’ la presenza di uno scambio bidirezionale tra azionisti e management. Le aziende hanno la possibilità di chiarire politiche e pratiche legate alla strategia aziendale e gli investitori possono dare riscontri, fornire opinioni e condividere buone pratiche di altre aziende nello stesso settore allo scopo di influenzare e migliore la performance aziendale. E’ questo scambio che differenzia un engagement da un semplice incontro dove l’investitore fa domande, raccoglie informazioni e le usa per completare la propria ricerca sugli investimenti. Inoltre, si deve sfatare il falso mito che la stewardship si concentri solo sulla sostenibilità. In realtà’ gli investitori possono voler fare engagement sulla gestione del rischio, l’efficienza operativa, la strategia e le decisioni di investimento di capitale tanto quanto su tematiche ESG. Infine, e’ essenziale sottolineare che il dialogo con le aziende e’ uno strumento essenziale per informare e migliorare le decisioni di investimento. Non stiamo parlando di una pratica a parte che risponde a esigenze di marketing o di risposta alle richieste dei clienti. La stewardship e’ parte integrante del processo di gestione del patrimonio.

2) Esg non vuol dire solo aspetti ambientali, anche se spesso si nota una sorta di focalizzazione su questo aspetto. Parliamo un po’ degli altri due fattori, ovvero sociali e di governance e di quali strategie vincenti ha potuto riscontrare che integrassero efficacemente questi tre fattori.

Le tematiche ambientali hanno sicuramente attratto l’attenzione di clienti e investitori negli ultimi anni. Se si considera però l’evoluzione degli investimenti sostenibili, si nota una presenza più consolidata e avanzata delle tematiche di governance. Avere la giusta composizione del consiglio di amministrazione, garantire indipendenza di pensiero e supervisione degli amministratori e definire pacchetti remunerativi che incentivino la giusta esecuzione di una strategia aziendale sono elementi fondamentali per il successo di una impresa. Non e’ un caso che la governance aziendale sia spesso integrata in codici e linee guida a livello nazionale. Per questo motivo, l’engagement sulla “G” e’ più’ consolidato e sofisticato che nel caso delle tematiche ambientali e sociali. Nel caso specifico di UBS AM, le stesse statistiche sulle attività di stewardship del 2019 rivelano che una percentuale elevata del nostro dialogo con le aziende si concentra sulla strategia aziendale, il consiglio di amministrazione e la remunerazione. Per quanto riguarda gli aspetti sociali, si da attenzione al trattamento e formazione del personale, alla sicurezza e benessere fisico e mentale, alle tematiche di genere e al rispetto dei diritti umani in modo piu’ ampio. L’aspetto essenziale e’ la selezione dei temi che sono finanziariamente materiali per un determinato settore e una azienda specifica. Solo partendo da questa analisi di materialità e il possibile impatto sul valore di un titolo, si può condurre un dialogo che aiuti a migliorare gli investimenti.

3) Perché ritiene sia fondamentale il dialogo bilaterale tra investitori e società?

E’ fondamentale perché permette alle aziende di contestualizzare meglio le proprie scelte ed azioni e agli investitori di approfondire la conoscenza di un’impresa. E’ anche una possibilità preziosa per le aziende di apprendere quali siano le buone pratiche di settore e i possibili vantaggi competitivi e per gli investitori di influenzare la condotta delle imprese in cui investono. Infine, questo dialogo aiuta a creare ponti e eliminare barriere perche’ attraverso l’engagement, dipartimenti aziendali diversi (la direzione, le risorse umane, relazioni con gli investitori e la sostenibilità per esempio) devono collaborare per rispondere alle domande degli investitori. Allo stesso modo, gli esperti di sostenibilità degli investitori devono collaborare con i colleghi delle aeree di investimento per formulare i giusti obiettivi di engagement e relative domande al management.

4)Come possono adottare un approccio sostenibile i consulenti finanziari?

ESG, investimenti sostenibili, engagement, stewardship, integrazione sono alcune delle terminologie ormai adottate comunemente. Capire cosa ci sia concretamente dietro a questi termini non e’ semplice per un investitore retail e il consulente finanziario può svolgere un ruolo essenziale di educazione e chiarimento. Investire in modo sostenibile non vuol dire più investire in fondi etici. Il mondo della finanza si e’ evoluto fortemente al punto che integrare tematiche ESG e fare engagement stanno diventando condizioni di base. La differenziazione tra un prodotto e un gestore sta ora nella qualità di queste pratiche. Il consulente può aiutare a identificare dove ci sia veramente l’eccellenza e la capacita’ di portare risultati.

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