Caiani (Nordea AM): Perché serve un portafoglio equilibrato

Fabio Caiani (nella foto), head of South East Europe di Nordea Asset Management, racconta come il fondo Nordea 1 – Stable Return Fund ha affrontato le turbolenze sui mercati durante la pandemia e spiega quanto sia importante avere un portafoglio bilanciato nelle fasi di crisi.

Come avete affrontato questa fase di volatilità successiva alla crisi del Coronavirus? 

Il Nordea 1 – Stable Return Fund segue un approccio d’investimento bilanciato e caratterizzato da una forte attenzione alla gestione del rischio al fine di massimizzare la protezione del capitale. Questo ci porta a stimare la volatilità attesa in modo molto prudente per esser in grado di fronteggiare efficacemente anche i contesti più volatili. Il risultato è che la volatilità effettiva del fondo è stata storicamente inferiore a quella attesa e prossima al limite minimo del range di volatilità target (4-7% all’anno). Soprattutto, grazie a questo approccio prudenziale siamo stati in grado di affrontare con successo contesti altamente volatili senza dover modificare il posizionamento del nostro portafoglio. Questo è valido anche se analizziamo i picchi di volatilità registrati dal mercato nel febbraio 2018 e, più recentemente, durante la crisi legata alla diffusione Coronavirus.

Possiamo dare qualche dato sulle vostre performance da inizio anno?

La strategia ha registrato, a fine maggio, una performance da inizio anno di -0,44% (al lordo delle commissioni). Questa eccellente performance è stata costruita nel corso dell’anno grazie a due caratteristiche del fondo. La prima è la sua capacità di limitare le perdite quando il mercato ha svenduto. Infatti, tra il 20 febbraio e il 23 marzo, quando il mercato azionario globale ha perso oltre il 33% (MSCI World 100% EUR Hedged) il nostro fondo, nonostante un’esposizione azionaria netta tra il 40% e il 45%, ha perso solo il 10% circa. Questo risultato, già notevole di per sé, assume un’importanza ancora maggiore se pensiamo che la sua categoria Morningstar (EAA Fund EUR Moderat Allocation – Global) ha perso più del 18% nello stesso periodo.  Il segreto di tutto questo è l’approccio di bilanciamento del rischio a cui mi riferivo prima, che ci permette di avere una effettiva diversificazione e di fare la differenza quando serve di più. La seconda caratteristica del fondo è ciò che definiamo comportamento asimmetrico. Esso rappresenta la sua capacità di ridurre la capture ratio rispetto ai mercati azionari quando essi vivono una fase di sofferenza e di aumentarla quando i mercati attraversano una fase di rialzo. Grazie a ciò, dopo aver offerto la forte protezione del capitale di cui abbiamo parlato prima, il fondo è stato in grado di registrare una buona performance nel mese di aprile, quando il mercato ha recuperato parte delle perdite subite. È proprio la combinazione di questi due fattori che ha storicamente permesso al fondo di fare la differenza e di posizionarsi come una delle soluzioni più interessanti nella categoria dei Multi Asset.

Avete modificato le vostre strategie con l’esplosione della pandemia, visto che purtroppo l’emergenza Covid è stata un evento inatteso che ha colto di sorpresa tutti?

Non ne abbiamo avuto bisogno. Gli investitori che seguono il fondo da un po’ di tempo ricorderanno che il nostro Multi Assets Team dedica grande impegno e attenzione alla ricerca. I risultati di essa vengono poi sfruttati per creare delle soluzioni caratterizzate da un reale equilibrio e una vera diversificazione, in modo da affrontare ogni scenario senza la necessità di cambiare drasticamente il nostro portafoglio. Questo approccio, che è alla base degli eccellenti risultati storicamente offerti dal fondo, ha dimostrato di funzionare molto bene anche durante l’ultimo sell-off, quando il fondo era ben posizionato anche per gestire al meglio l’aumento della volatilità. Vorrei aggiungere che non abbiamo modificato questo posizionamento nemmeno durante la fase di ripresa che ha seguito il sell-off di marzo, perché, ancora una volta, il fondo era già ben predisposto ad affrontare al meglio il nuovo contesto di mercato.

Ci sono degli insegnamenti che possiamo trarre da questa crisi, che è stata molto diversa da quelle precedenti? (per esempio quella del 2008) 

 Più che una lezione, credo che la crisi sia stata per gli investitori un promemoria in merito a quanto sia importante avere un portafoglio realmente bilanciato. Gli ultimi anni sono stati dominati dalla crescita e da un contesto complessivamente molto positivo. Questo ha alimentato la propensione al rischio degli investitori, portandoli spesso a sbilanciare i loro portafogli per inseguire i rendimenti più elevati. Quello che è successo nel 2020 ha ricordato loro che con un portafoglio non diversificato è davvero facile perdere in breve tempo i guadagni accumulati negli anni. D’altra parte, seguire un approccio d’investimento equilibrato e diversificato può portare a beneficiare un pochino meno dei periodi caratterizzati da una forte crescita, ma dimostra con forza il suo valore quando conta di più, permettendo di avere nel complesso migliori risultati a lungo termine.

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