Oro, si attendono due anni di prezzi in crescita

 L’economia globale sta attraversando una situazione di incertezza senza precedenti e questo ovviamente sostiene le quotazioni dell’oro, bene rifugio per eccellenza.

A giugno, il metallo giallo ha visto un aumento del 2.9% chiudendo il mese a circa 1.781 dollari americani per oncia, il livello più alto degli ultimi dieci anni circa. I titoli auriferi, rappresentati dal NYSE Arca Gold Miners Index, hanno fatto anche meglio, crescendo del 6.3% nel corso dello stesso mese.

L’oro fornisce agli investitori un mercato con una quantità di liquidità tale che, nel caso in cui avessero bisogno di convertire l’oro in denaro, li metterebbe nelle condizioni di poter sempre accedere al valore dei loro investimenti.

Siamo ottimisti sulla commodity perché i prezzi  stanno ricevendo adeguato sostegno, in particolare grazie all’enorme quantitative easing, sia monetario sia fiscale, messo in campo dai governi e che proseguirà nei prossimi due anni.

Pertanto, considerate l’incertezza sulle dinamiche del Coronavirus e la ricerca di rifugi sicuri da parte degli investitori, riteniamo che i prezzi dell’oro saranno ben supportati e potranno anche crescere ulteriormente nei prossimi due anni.

Non solo: pensiamo che il settore aurifero nel suo insieme si trovi nello stato migliore degli ultimi vent’anni o anche di più. Perché? Perché si sta concentrando su operazioni di allocazione del capitale efficaci, che generano buoni flussi di cassa e restituiscono parte di tale liquidità agli azionisti.

Tutto questo non è un caso, ma succede perché le grandi aziende come Barrick e Newmont sono consapevoli che questa è sempre più la direzione che dovrebbero percorrere, concentrandosi sulla generazione di margini e di flussi di cassa piuttosto che solo sull’aumento dei volumi, qualunque sia il costo. Quindi vediamo un certo numero di aziende molto interessanti che, dopo aver pagato i debiti, stanno generando buoni flussi di cassa e continuano a investire in esplorazioni per individuare nuovi asset, del tutto necessari se il mercato avrà sempre più bisogno di oro.

Cresce inoltre l’attenzione ai temi ESG nel settore nel suo insieme. Ciò significa gestire l’azienda in modo sostenibile, trattare di conseguenza i dipendenti, le comunità e, più in generale, la collettività per poter mantenere le licenze per operare e continuare a farlo in modo redditizio. Si tratta di un’attenzione destinata a crescere ancora di più.

I titoli auriferi offrono anche una bassa correlazione con i mercati e quindi sono un ottimo modo per diversificare il portafoglio. In questo senso è importante adottare un’ottica di lungo periodo. Le azioni sono più volatili rispetto all’oro ma, quando i prezzi della commodity aumentano, tendono a mostrare una maggiore leva finanziaria. Ciò porta una certa volatilità, ma a lungo termine si possono generare rendimenti molto interessanti.

In conclusione, siamo molto ottimisti sul settore aurifero perché vi sono aziende molto solide, altre che stanno vedendo rapidi miglioramenti e inoltre si registrano operazioni di M&A che stanno consolidando tutto il comparto.

Nella nostra strategia Global Gold manteniamo un portafoglio di titoli molto concentrato, guardando in gran parte alle aziende produttrici, che stanno generando flussi di cassa nel lungo termine, e incrementando o consegnando dividendi in un momento nel quale, invece, altre società devono tagliarli. Queste compagnie quindi sono nelle condizioni di offrire rendimenti sostenibili agli azionisti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: