Asset allocation, il metallo nobile in buona compagnia

Vi proponiamo di seguito la Pillola settimanale ad opera del Centro Studi BG Saxo, “Il metallo nobile in buona compagnia”. 

L’oro ha raggiunto quota $1885/oz, avvicinandosi rapidamente ai massimi storici del 2011 quando aveva superato la soglia dei $1900/oz. Il dollaro debole, come evidente in questi giorni, è un fattore che spinge la liquidità verso i metalli preziosi ed ora il metallo nobile sembra deciso a puntare quota $2000. Ma non è solo l’oro il metallo da tenere sotto osservazione. L’argento infatti ha attirato un rinnovato interesse data la sua relativa economicità, aiutato anche da un rapporto XAU-XAG che ha visto un picco sopra i 120 ad inizio anno ed ora è sceso in zona 80-83. Un livello interessante attorno al quale si possono consolidare forti guadagni, ma da tenere monitorato.

L’argento, dal canto suo, è salito ulteriormente e giovedì 23 ha toccato $23/oz, il livello più alto dal 2013. Da un punto di vista tecnico il prossimo livello di resistenza può essere trovato a $26, mentre il supporto si può trovare nell’area $20-$21.

Oltre ai già noti fattori che guidano il rally in oro e argento, questa settimana abbiamo visto anche report sull’interruzione della fornitura di questi metalli a causa del Covid-19, che quindi incide sul loro valore. Delle 275 attività minerarie interrotte a livello globale, le più colpite sono state le miniere d’oro e d’argento, secondo S&P Global Market Intelligence. In America Latina, dove viene prodotta gran parte dell’argento del mondo, la pandemia è peggiorata, con il Messico che ha recentemente superato l’Italia in termini di morti per Covid-19.

Lo scenario attuale con un dollaro debole, un mercato volatile e un’offerta frenata dalla crisi sanitaria sono condizioni che ci obbligano a tenere gli occhi puntati sui preziosi.

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