Bezalel (Jupiter AM): “La deflazione sta conquistando il mondo”

Solitamente si tende a parlare di inflazione, ma in questo 2020 la vera protagonista è la sua opposta. “Il 60% dell’area Euro è in deflazione e la media dell’inflazione è intorno allo 0% per i mercati sviluppati e  […] oggi la deflazione, o assenza di inflazione, sta conquistando il mondo”, così Ariel Bezalel, head of Strategy Fixed Income di Jupiter Asset Management durante il primo appuntamento della serie di eventi virtuali “The Big Picture Series” tenuti della società stessa, volti a portare a tutti gli investitori nel mondo le view dell’asset manager.

Bezalel ha sottolineato come siano diversi gli elementi che possono influire su questa situazione, “fra cui un eccesso di debito, l’invecchiamento della popolazione, le tecnologie disruptive, la globalizzazione e il lavoro a basso costo” , citando anche i settori maggiormente colpiti dalle forze deflazionistiche, come il real estate legato ad attività commerciali, il turismo e il settore aereo. Tra i settori invece dove si assiste ad un aumento dei prezzi, l’immobiliare residenziale e il settore automobilistico (negli USA); questo soprattutto per effetto del cambio di stile di vita portato dalla necessità di diminuire il numero di persone con cui si entra in contatto quotidianamente.

In poche parole, si sta sperando che la tanto esecrata inflazione possa tornare alla ribalta. Così come afferma Richard Buxton, head of Strategy UK Alpha: “Tutti al momento si augurano di vedere dell’inflazione ma viviamo in una situazione di eccesso di offerta per cui sarà difficile averla nel breve termine. Ci sono anche situazioni di shortages, come nel settore alimentare o nell’housing, ma per quanto riguarda i beni che compongono il basket tradizionale mancano ancora gli elementi per avere inflazione”.

Secondo invece Ned Naylor Leyland, gestore metalli preziosi: “siamo in presenzia sia di forse inflazionistiche che deflazionistiche. L’inflazione è ancora presente ed è visibile nell’aumento del costo della vita o nell’aumento dei costi dei prodotti alimentari. È a livello strutturale che invece si presenta un problema di oversupply che porta alla deflazione. Qualsiasi evento legato al settore energetico potrebbe avere un effetto sull’inflazioni, in particolare non i trend di lungo periodo ma eventi disruptive”.

Una situazione sicuramente non semplice, ma affrontabile se si utilizzano gli strumenti adatti. “Ogni portafoglio dovrebbe avere una parte di allocation sull’oro, in quanto si tratta di un elemento accelerante. L’oro storicamente è un mezzo per misurare l’inflazione e per mantenere il potere d’acquisto”, sottolinea Leyland mentre Bezalel rimane convinto sui “Treasury statunitensi e sui titoli di stato australiani”.

E’ innegabile come questa pandemia abbia modificato l’assetto economico e finanziario globale, ma è stato altrettanto evidente come il settore abbia cercato di rialzarsi il prima possibile. “Tra le sfide portate dalla pandemia da Covid-19”, ha affermato nel corso del saluto iniziale il ceo della casa di gestione Andrew Formica, “molte hanno riguardato aspetti inediti come garantire la continuità del business in una situazione di lockdown globale, che per noi ha significato anche proseguire nell’integrazione delle attività a seguito dell’acquisizione di Merian Global Investors”. “Siamo molto soddisfatti di come siamo stati in grado di portare avanti il rapporto con i nostri clienti in un periodo particolarmente sfidante, così come dei risultati ottenuti […]. Le crisi rappresentano dei periodi di test per la gestione attiva e per gli asset manager attivi” e noi pensiamo anche delle ottime opportunità, se viste con la giusta prospettiva.

 

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