Asset allocation: Italia, ecco i settori dove puntare

Qui di seguito un’analisi a cura di Gilles Guibout, gestore del fondo AXA WF Framlington Italy, AXA Investment Managers

A novembre, malgrado il ritorno di misure restrittive in molti paesi europei per far fronte alla seconda ondata della pandemia di coronavirus, i mercati azionari hanno messo a segno enormi rimbalzi. Il DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti è rimbalzato di quasi il 17% e il Ftse Italia All Share NT del 22,4%, giocando ancora una volta il ruolo di amplificatore di quanto avviene nel resto dell’Europa.

Positivi sul breve periodo, ma restano incertezze

I mercati hanno accolto con favore l’esito della vittoria elettorale di Joe Biden negli Stati Uniti. Successivamente, l’euforia è stata alimentata dall’annuncio di promettenti risultati sull’efficacia di diversi vaccini contro il Covid-19, rafforzando la prospettiva di un ritorno ad una vita “normale”. In Europa, persino la mancanza di un accordo sulla Brexit, a poche settimane ormai dalla scadenza del 31 dicembre, non è stata sufficiente a smorzare l’entusiasmo degli investitori.

Da qui a fine anno, i mercati azionari dovrebbero continuare la traiettoria positiva vista a novembre, spinti da una combinazione di politiche monetarie e fiscali accomodanti e dalla prospettiva di un forte rimbalzo degli utili societari nel primo semestre del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020. Per gli stessi motivi, anche nel primo trimestre del nuovo anno dovrebbe esserci spazio per un rimbalzo. Ma restano molte incertezze sul piano dell’economia e sull’impatto di quella che è considerata la più importante crisi economica del secolo. Quindi, restiamo positivi sul breve periodo ma non sul lungo. E dato che le valutazioni sono ormai molto tirate, preferiamo usare cautela.

Su quali settori puntare nel 2021

Sul 2021 restano ancora tante incertezze, ma ci sono anche delle certezze. Per esempio, su dove andranno a confluire gli investimenti dei governi per uscire dalla crisi: infrastrutture per la transizione energetica e digitaleQuesti temi di lungo periodo sono destinati ad attrarre una massiccia ondata di investimenti, usati dai governi come leva per rilanciare l’economia. Puntiamo quindi su società legate alla transizione energetica e digitale, come Prysmian (cavi elettrici e fibra ottica per il digitale), Enel e Terna (transizione energetica), Inwit (infrastrutture per le telecomunicazioni), Cy4gate (cyber intelligence, sicurezza e soluzioni di cyber electronic warfare) o Tecma Solutions, società che offre soluzioni digitali innovative per la pianificazione e il marketing di immobili. Sono interessanti anche tutti i settori industriali che possono beneficiare della transizione energetica e tutti i business in grado di beneficiare di una maggior digitalizzazione. Oltre a questi due temi puntiamo sulle società che sono esposte alla Cina, che è l’unico paese la cui economia continua a crescere.

Il 2021 offrirà opportunità legate agli ingenti investimenti per l’ambiente e alla digitalizzazione, ma è importante essere selettivi nella scelta dei titoli e puntare su società in grado di crescere. Altrettanto importante è cercare di mantenere una buona diversificazione per poter far fronte a un possibile repentino cambiamento dello scenario economico.

Bullish… fino a quando?

In conclusione, prevediamo che per l’inizio del 2021 il mercato azionario continui ad essere positivo grazie a politiche monetarie accomodanti (tassi d’interesse bassi), un effetto base positivo dal rimbalzo degli utili societari nella prima parte dell’anno, e gli investimenti dei governi legati al green deal europeo. A questo si potrebbe aggiungere un altro segnale positivo per il mercato dopo il ballottaggio in Georgia, negli Stati Uniti. Se il risultato fosse favorevole ai democratici, Biden potrebbe avere la maggioranza in Senato, che favorirebbe un piano di rilancio ancora più ambizioso, con ripercussioni molto positive per il settore energetico. Tra i rischi, invece, riteniamo che un esito negativo delle discussioni sulla Brexit porterebbe un po’ di volatilità nel breve. Ma l’effetto negativo sarebbe accusato soprattutto dal Regno Unito e non dovrebbero esserci rischi di un cambio della traiettoria dei mercati. Infatti, un esito negativo potrebbe rappresentare l’occasione per incrementare ulteriormente le politiche di sostegno all’economia, sia da parte europea che britannica.

 

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