Asset allocation: crescere con le obbligazioni cinesi

Di seguito l’outlook sulle Obbligazioni governative cinesi a cura di Donald Amstad, Head of Investment Specialist, Asia Pacific, Aberdeen Standard Investments.

La Cina è l’unica grande economia che è cresciuta nel 2020 e il ritmo dovrebbe accelerare il prossimo anno. Molti investitori hanno sentito parlare delle azioni cinesi A, ma il mercato obbligazionario onshore del Paese è meno conosciuto.

Negli ultimi anni, le autorità cinesi hanno aperto i mercati dei capitali nazionali agli investimenti esteri per accelerarne lo sviluppo. Molti investitori hanno già sentito parlare delle azioni cinesi A, ma il mercato obbligazionario onshore del Paese è meno conosciuto.

Il mercato obbligazionario onshore cinese, che vale 12.000 miliardi di dollari USA (alla fine del 2019), è il secondo più grande al mondo e può rappresentare un’opportunità per alcuni investitori obbligazionari. Gli investitori esteri rappresentano solo l’8% del mercato CGB per le difficoltà di accesso a questo mercato ormai risolte, contro circa il 50% dei mercati dei titoli di Stato tedeschi e australiani.

Con un rendimento superiore al 3%, i CGB destano sempre più interesse al di fuori della Cina poiché i rendimenti dei decennali emessi nei mercati sviluppati sono ridotti.

I CGB offrono un valore relativo migliore, anche se il Paese è la prima delle principali economie a registrare una ripresa a livello economico post pandemia. In base alla nostra ultima previsione, la Cina è l’unica grande economia che è cresciuta nel 2020, e il ritmo dovrebbe accelerare il prossimo anno.

La politica monetaria e fiscale continua quindi a essere relativamente ortodossa, tanto che la People’s Bank of China non ha esaurito le sue opzioni (a differenza delle banche centrali dei mercati sviluppati) e ha spazio di manovra per intervenire qualora fossero necessari ulteriori stimoli. Dopo che il Covid-19 ha iniziato a diffondersi al di fuori dell’Asia, quasi tutti i mercati dei capitali si sono fermati, tranne quelli cinesi.

A marzo 2020 la liquidità si è prosciugata anche nel mercato del Treasury USA, solitamente considerati l’asset class più sicura, eppure, dall’altra parte del mondo, i CGB hanno continuato a negoziare senza intoppi.

I cambiamenti negli indici obbligazionari globali porteranno maggiori investimenti esteri nel debito pubblico cinese, poiché gli investitori passivi adegueranno le loro partecipazioni per riflettere questi aggiornamenti.

Ironia della sorte, tutto questo avviene in un momento di crescenti difficoltà poiché l’opinione pubblica internazionale nutre sospetti sulla Cina fin dall’emergere del Covid-19, la rivalità strategica con gli Stati Uniti continua e l’amministrazione Biden potrebbe incoraggiare un approccio occidentale più conservativo nei confronti del Paese.

Nonostante i cambiamenti geopolitici, tuttavia, il mondo non può ignorare la Cina. Da quando il Presidente Donald Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi nel 2017, la Cina ha svolto un ruolo di primo piano nell’affrontare il cambiamento climatico. Si è impegnata a raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2060 e detiene già una posizione dominante nelle catene di approvvigionamento che sostengono molte industrie verdi.

Negli ultimi anni la tendenza globale è stata quella di volgere lo sguardo verso l’interno, rifiutando tutto ciò che il mondo esterno ha da offrire, tendenza che i mercati dei capitali cinesi stanno contrastando. La crescita del mercato obbligazionario contribuirà a sostenere la prossima fase dello sviluppo nazionale, dove gli investitori esteri sono ancora i benvenuti.

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