Investimenti, appunti di fine anno

Gli appunti di fine anno per disegnare l’anno che verrà. A cura di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte SIM.

La fine dell’anno sta portando ad alcuni spunti importanti per immaginare i temi che potrebbero caratterizzare l’anno in arrivo.

Il consenso generale è quest’anno molto compatto: ottimista sui target sui mercati azionari (fino a +20/30% su S&P500), a fronte di un marcato deprezzamento del dollaro (consenso Bloomberg eurusd 1,23 a fine 2021) e tassi mediamente attesi in graduale rialzo (1,25% il target sul decennale Treasury US in base al consenso di Bloomberg a fine 2021). 

Proviamo a cogliere qualche indicazione che ci fornisce la coda d’anno per arrivare sinteticamente ad un confronto sui punti di potenziale scostamento rispetto al consenso attuale.

Premetto che il 2021 si prefigura come un anno in cui le politiche fiscali saranno probabilmente protagoniste mentre le politiche monetarie saranno sempre fondamentali, ma assumeranno un ruolo più da comprimario, ossia intervenire nei momenti di maggiore turbolenza per rassicurare i mercati e dare tempo alle politiche fiscali di esprimere i loro impatti. Un po’ quello che ci si augura possa essere in prospettiva anche l’evoluzione del tema sanitario: vaccini protagonisti, ma affiancati dal ruolo importante di cure (monoclonali, farmaci, ecc.) chiamati a ridurre l’impatto del virus in attesa che l’impatto dei vaccini arrivi a regime. 

In ambito politiche fiscali un ruolo importante sarà svolto, da un lato, dall’implementazione del Next Generation Eu e dall’altro dal piano Biden. Il piano Biden è basato su alcuni punti chiave: 

  • è rivolto solo ad aziende (soprattutto medio/piccole US o estere) che producono e generano occupazione in US; 
  • comprende anche tematiche green. 

Di seguito una tabella sintetica del piano che potrebbe arrivare ad essere di oltre 2000Mld$ su 4 anni. Molto dipenderà ovviamente dalla forza di Biden, ossia se riuscirà a strappare la maggioranza al Senato e su questo dovremo attendere il ballottaggio in Georgia del 5 gennaio.

Il tema green si presenta pertanto come un tema trasversale, visto che sia Europa sia US sia la Cina intendono raggiungere emissioni nette zero entro il 2050/2060. Nell’ambito del Next generation EU almeno il 37% di ciascun recovery plan nazionale dovrà essere dedicato alla transizione green.

Un altro tema del 2021 sarà la digitalizzazione, ricompresa tra l’altro dei 750Mld€ del Next Gen Eu: almeno il 20% dei singoli recovery plan nazionali dovranno essere dedicata a questa voce. In un mondo più digitale, stimolato anche dalla pandemia globale, si apre allora subito un importantissimo tema non secondario, ossia quello della sicurezza informatica (cybersecurity), alla luce anche del fatto che le tensioni commerciali potrebbero in parte ancora continuare anche con l’amministrazione Biden e manifestarsi anche tramite attacchi informatici, come accaduto nelle ultime settimane. Biden potrebbe portare a un approccio più multilaterale nelle negoziazioni (non più Usa contro tutti) soprattutto con la Cina, attraverso una coalizione di paesi tra cui probabilmente l’Europa. Questo, tuttavia, potrebbe comunque portare a qualche attrito.

Infine, un altro tema importante è quello dell’elettrico che vede nelle batterie una variabile cruciale. Non a caso le indiscrezioni Reuters su progetto dell’iCar di Apple entro il 2024, fanno riferimento anche allo sviluppo di una tecnologia proprietaria sulle batterie, il vero vantaggio competitivo di Tesla insieme al ruolo strategico nel campo dei viaggi nello spazio.

Quindi un anno molto interessante per agganciarsi alle corpose politiche fiscali in arrivo. Sintetizzando:

  • Global Clean Energy
  • Infrastrutture
    • Meglio ancora se si tratta di piccole e medie aziende operanti in US (quindi anche aziende estere purché producano beni e occupazione in US e meglio ancora se con CEO donna). In sintesi, l’indice Russell 2000 preferito rispetto all’indice S&P500
  • Cybersecurity

In ordine di tempo gli Usa appaiono in vantaggio dal momento che è verosimile immaginare che i nuovi piani arriveranno nel corso dei fantomatici primi 100 giorni e quindi entro aprile/maggio. IL Next Generation Eu invece inizierà ad essere operativo nella seconda parte del 2021, a parte la quota di anticipazione del 13%. Nel frattempo, la spinta propulsiva della forte infusione di credito dal lato cinese potrebbe comportare una robusta crescita cinese per buona parte del prossimo anno, impattando anche altri comparti come quello dei metalli industriali e del petrolio (la Cina è il primo importatore mondiale).

 

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