BlackRock, c’è posta per Ceo

Larry Fink torna a scrivere ai propri clienti e ai Ceo delle aziende in cui BlackRock investe per conto dei suoi clienti. Come al solito le missive del presidente del famosissimo asset manager americano sono piene di spunti. Il messaggio principale, in ogni caso, è unico e inequivocabile: bisogna profondere, da subito, il massimo sforzo verso un’economia a zero emissioni nette. Di seguito, vi riassumiamo alcuni passaggi della lettera ai Ceo.

“La pandemia ha innescato la più grave contrazione globale dalla Grande depressione e il crollo più veloce dei mercati azionari dal 1987”, scrive nella sua missiva ai Ceo,  “Il virus ci ha ricordato come le crisi più gravi, siano esse sanitarie o ambientali, richiedano una risposta globale e ambiziosa”. E in questo senso, ricorda ancora Fink, “abbiamo sperimentato solo i crescenti effetti fisici del cambiamento climatico, con incendi, siccità, inondazioni e uragani, ma anche le prime conseguenze finanziarie dirette, con le società energetiche costrette, a causa del clima, a svalutazioni miliardarie su asset che non potranno essere valorizzati e i regolatori impegnati a valutare il rischio climatico nel sistema finanziario globale. Aumenta inoltre l’interesse per la grande

opportunità economica che deriverà dalla transizione, alla ricerca di soluzioni per realizzarla in modo giusto ed equo. Tra le priorità dei nostri clienti, il rischio climatico occupa in assoluto il primo posto, ogni giorno riceviamo domande su questo tema”.

Da gennaio a novembre 2020, gli investitori in fondi comuni ed ETF hanno investito globalmente $288 miliardi in asset sostenibili, con un incremento del 96% rispetto a tutto il 2019.”Siamo all’inizio di una transizione lunga ma in rapida accelerazione, che si dispiegherà per molti anni e trasformerà i prezzi delle attività finanziarie di ogni tipo. Adesso sappiamo che il rischio climatico è il rischio di investimento. Ma siamo anche convinti che la transizione climatica rappresenti un’opportunità di investimento storica”.

“I modelli di business di tutte le società, nessuna esclusa, saranno profondamente interessati dalla transizione verso un’economia a zero emissioni nette”, prosegue Fink, “L’obiettivo è arrivare, entro il 2050, a un’economia in cui l’anidride carbonica prodotta non superi quella rimossa dall’atmosfera, la soglia stabilita dalla scienza per mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C. Con l’accelerazione della transizione, le società che hanno una strategia a lungo termine ben articolata e un piano chiaro per gestire la transizione verso la neutralità carbonica si distingueranno agli occhi degli stakeholder, nonché dei clienti, responsabili politici, dipendenti e azionisti, spingendoli a fidarsi della loro capacità di affrontare questa trasformazione globale”.

Naturalmente, “gli investitori potranno preparare i loro portafogli a questa transizione solo se capiranno in che misura le singole società sono pronte ad affrontare le minacce fisiche del cambiamento climatico e la transizione dell’economia globale verso la neutralità carbonica. Essi chiedono quindi alle società di asset management come BlackRock di accelerare lo sviluppo delle proprie capacità di elaborazione dati e di analisi in quest’area, e noi ci impegniamo a soddisfare questa esigenza”.

Oggi, in una lettera ai nostri clienti, “abbiamo annunciato in maggiore dettaglio queste iniziative, fra cui: pubblicare una metrica di allineamento delle temperature per i nostri fondi azionari e obbligazionari pubblici, laddove siano disponibili dati sufficienti; integrare le considerazioni sul clima nelle nostre ipotesi sui mercati dei capitali; attuare un “modello a maggiore scrutinio” nei nostri portafogli attivi come quadro di riferimento per gestire le posizioni che presentano un rischio climatico significativo (segnalando le posizioni per una potenziale uscita); lanciare prodotti di investimento con espliciti obiettivi di allineamento delle temperature, compresi prodotti in linea con l’obiettivo di zero emissioni nette; usare le attività di gestione degli investimenti per assicurare che le società in cui investono i nostri clienti mitighino il rischio climatico e prendano in considerazione le opportunità offerte dalla transizione verso la neutralità carbonica”.

Infine, il presidente di BlackRock accenna a un altro tema: “Sebbene le questioni legate alla razza e all’etnia siano affrontate in modi assai diversi a livello mondiale, ci aspettiamo che in tutti i Paesi le società abbiano una strategia per i talenti che consenta di attingere alla più ampia rosa possibile. Nel pubblicare i rapporti sulla sostenibilità, le chiediamo di divulgare informazioni sulla strategia per i talenti che rispecchino appieno i vostri piani a lungo termine per migliorare la diversità, l’equità e l’inclusione, come richiede la situazione nelle diverse regioni. Noi intendiamo mantenerci su questo stesso standard”.

“La giustizia razziale, la diseguaglianza economica e il coinvolgimento nella comunità sono spesso classificati come questioni riconducibili alla “S” di ESG, ma è fuorviante tracciare linee tanto nette tra queste categorie. Il cambiamento climatico, per esempio, sta già avendo un impatto enorme sulle comunità a basso reddito in tutto il mondo: si tratta di una questione “E”, oppure “S”? Ciò che conta non è tanto la categoria in cui collochiamo tali questioni, quanto piuttosto le informazioni che abbiamo per comprendere la loro natura e il modo in cui interagiscono tra loro. Dati e informative migliori ci aiuteranno a comprendere meglio la profonda interdipendenza tra questioni ambientali e sociali”.

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