Asset allocation: EdTech, un megatrend esplosivo

Di seguito un’analisi a cura di Rahul Bhushan, co-fondatore di Rize ETF.

Dagli albori del nuovo millennio, la tecnologia ha assunto un ruolo cruciale a livello globale. Che si parli di servizi bancari, acquisti o sanità, quasi ogni aspetto della nostra vita oggi ha subito un processo di digitalizzazione. In questo scenario, un settore in particolare sembrava essere rimasto ai margini: l’istruzione. Nel 2018, la spesa in education technology o “EdTech”, ammontava a 152 miliardi di dollari, ovvero a meno del 3% della spesa globale complessiva per scuole ed università registrata in quell’anno.

Oggi la situazione sta cambiando. I modelli di istruzione tradizionali sono in difficoltà nel gestire il numero sempre crescente di studenti, perché non sono stati pensati per una domanda così imponente e in così rapida espansione. Ecco perché il settore EdTech è diventato un’autentica ancora di salvezza. Una gamma sempre più ampia di soluzioni digitali sta facilitando e migliorando ogni aspetto dell’apprendimento e dell’insegnamento, permettendo di garantire a tutti istruzione e formazione di qualità. E con la pandemia che ha accelerato l’utilizzo delle tecnologie educative a livello globale, questo mercato in espansione ha iniziato a diffondersi a un ritmo record.

Visti i bassi livelli iniziali da cui parte questo megatrend, coloro che vi investiranno per primi saranno certamente ben ricompensati.

Che cos’è l’“EdTech”?

La didattica online è ovviamente parte dell’equazione, ma oggi il termine EdTech ricomprende qualsiasi hardware, software o piattaforma digitale che ridefinisca i modi in cui si ha accesso all’educazione e alla formazione.

Quando parliamo di EdTech dobbiamo dunque pensare, ad esempio, a sistemi di realtà virtuale e aumentata utilizzati per la formazione aziendale, così come a servizi, giochi e software per coinvolgere i bambini nelle attività di apprendimento. Allo stesso tempo, il settore comprende anche servizi rivolti agli educatori per potenziare il tutoraggio, l’assegnazione dei compiti a casa e la valutazione del rendimento degli studenti. Anche gli Online Program Manager (OPM) stanno crescendo sempre di più, con le università tradizionali che cercano di digitalizzarsi tramite offerte online nuove e innovative, che possono dar loro scala globale, ridurre il costo dell’istruzione e coinvolgere un maggior numero di studenti, compensando le minori entrate causate dalla pandemia.

Un megatrend in crescita nel breve e lungo termine

In qualsiasi area ci si concentri, la quantità di fondi investiti in EdTech è destinata a moltiplicarsi nel giro di pochi anni.

Il mercato dell’istruzione universitaria online raddoppierà il suo valore entro il 2025, raggiungendo quota 74 miliardi di dollari. Al tempo stesso, gli investimenti in soluzioni di realtà aumentata e virtuale per l’istruzione sono avviati a passare da appena 1,8 miliardi di dollari nel 2018 a 12,6 miliardi nel 2025, a mano a mano che questa viene integrata nei sistemi tradizionali. La spesa in IA rivolta all’apprendimento passerà da 0,8 a 6,1 miliardi nello stesso arco di tempo, mentre quella in robotica per l’educazione dovrebbe raggiungere quota 3,1 miliardi di dollari nel 2025.

Il Covid in questo senso è stato certamente un catalizzatore importante. I lockdown in tutto il mondo ci hanno obbligati, da un giorno all’altro, a trovare nuovi modi per far sì che l’insegnamento al di fuori delle classi funzionasse, sia per noi che per i nostri figli. Nel farlo, sono emersi tutti i limiti del sistema tradizionale. Bastano le previsioni appena viste per capire quanto le nostre abitudini siano cambiate.

Attualmente ci aspettiamo che nel 2025 la spesa in EdTech sarà superiore a quella prevista, pre-Covid, di 63 miliardi di dollari, nonostante le previsioni della spesa complessiva in istruzione si siano ridotte di circa 500 milioni di dollari a causa dell’epidemia.

Opportunità di lungo periodo legate all’EdTech

I rendimenti dell’EdTech da qui al 2025 sono già molto convincenti, ma la verità è che la spesa prevista in questo settore rappresenterà solamente il 5,2% della spesa complessiva in istruzione e formazione. È per questo motivo che l’opportunità risiede soprattutto nel potenziale di lungo periodo. Molti paesi nel mondo stanno diventando più ricchi e popolosi, e le ultime ricerche stimano che –  solo nei prossimi 5 anni – 500 milioni di studenti in più si iscriveranno nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. È necessario trovare un modo per trarre vantaggio da questo fattore demografico.

I sistemi di insegnamento tradizionali semplicemente non possono gestire tutto questo – se aumenta il rapporto insegnanti-alunni, è inevitabile che la qualità dell’istruzione ne risenta. L’EdTech può fornire un aiuto fondamentale, sia attraverso lezioni online, che con forme più efficaci di apprendimento in classe, che con software di supporto.

Il problema non riguarda poi soltanto scuole, asili nido e università; molti lavori sono stati ormai automatizzati e gruppi di persone di qualsiasi età devono acquisire nuove skill che diano loro un vantaggio in un mondo del lavoro sempre più specializzato e competitivo. Un approccio flessibile e digitale all’apprendimento è spesso l’unica strada percorribile per raggiungere questo obiettivo.

Guadagnare con il boom dell’EdTech

La spesa in educazione e formazione da parte di governi, imprese, famiglie e singoli individui si avvia a stabilire un nuovo record di 10 trilioni di dollari nel 2030. Gli investimenti di venture capital da soli hanno raggiunto la quota di 4,5 miliardi di dollari nella prima metà dell’anno, contro i 4,2 miliardi investiti nell’arco di tutto il 2015. Il comparto si sta avvicinando a un punto di svolta. I titoli EdTech hanno beneficiato del lockdown di quest’anno per guadagnare molte quote di mercato, e molte IPO sono all’orizzonte.

Se il futuro di molte aree di investimento appare ancora incerto, il variegato comparto EdTech sta crescendo velocemente e in modo sostenuto. Per questo motivo, lo consideriamo cruciale per ottenere rendimenti superiori alla media nel lungo periodo.

 

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