Mercati, i ruggenti anni ’20

Di seguito un commento sulle opportunità legate a una dinamica di ripresa che, come nei ruggenti anni 20, sembra aiutata da una domanda repressa dei consumatori con una ripartenza del settore dei viaggi e del tempo libero, a cura di Chris Buchbinder, Equity Portfolio Manager di Capital Group.

Non è la prima volta che gli americani vivono un periodo di austerità provocato da una pandemia, che porta a sua volta a un’enorme crescita della domanda repressa. Nel 1918, la Spagnola e la Prima guerra mondiale ridussero in tutto il paese i momenti di condivisione e socialità. Ovviamente gli Stati Uniti erano un posto molto diverso all’inizio del XX secolo ma, a titolo esemplificativo, la presenza negli stadi di baseball nel 1918 era la metà di quella dell’anno precedente. Nel 1919, tuttavia, la pandemia si era in gran parte placata, la guerra era finita e gli spettatori sugli spalti passarono dai 2,8 milioni del 1918 ai 6,5 milioni del 1919. Il decennio che seguì, i ruggenti anni ’20, coincise con la prima età dell’oro dell’automobile. Gli americani negli anni ’20 comprarono, secondo Automotive News, quasi 26 milioni di auto e 3 milioni di camion.

Oggi, la distribuzione dei vaccini è un fattore determinante. Potrebbe infatti aiutare la ripartenza dei viaggi e in tempi relativamente brevi. Tutti sono ansiosi di andare in vacanza o semplicemente di uscire e fare cose. La domanda è se questa ripresa abbia effettivamente “le gambe”. In effetti, la smania di uscire sembra essersi diffusa tra i consumatori di tutto il mondo. Ci sono segnali che mostrano una popolazione di americani pronta ad agire: i tassi di risparmio sono aumentati vertiginosamente dall’inizio della pandemia e, sebbene abbiano rallentato un po’ negli ultimi mesi, rimangono relativamente alti. Una volta che sarà dato il nullaosta, il desiderio di viaggiare sommato alla capacità di molti consumatori di spendere significa che potremmo assistere a una forte ripresa, anche se ci potrebbero volere alcuni anni.

Questa crisi è molto diversa dalla crisi finanziaria globale del 2008 o da qualsiasi altra crisi. Oggi, una politica fiscale e monetaria più flessibile, un sistema bancario molto forte e tassi di risparmio personale elevati potrebbero contribuire a guidare una forte ripresa della domanda. Queste condizioni non solo possono avvantaggiare il settore dei viaggi e del tempo libero, ma anche l’economia in generale. Si potranno comunque incontrare degli ostacoli lungo il percorso e alcune aree probabilmente si riprenderanno più rapidamente di altre.

Le navi da crociera sono diventate l’epicentro della crisi COVID nel febbraio 2020, quando 3.700 persone sono state messe in quarantena a bordo della Diamond Princess dopo il primo caso scoperto a bordo della nave. A quel tempo, la nave rappresentava la metà di tutti i casi noti al di fuori della Cina continentale. Nonostante la copertura mediatica negativa che si è riversata sul settore, le persone continuano a prenotare crociere per il 2021 e il 2022, anche a prezzi più alti rispetto al 2019, il che è indicativo della portata della domanda. C’è lealtà ed entusiasmo tra gli appassionati delle crociere, che può essere difficile da comprendere per chi non fa parte di quel mondo, e quella lealtà è continuata durante la crisi. Oltre il 70% delle persone intervistate in un sondaggio di settore ha dichiarato che rifarà una crociera. Mentre le crociere sono riprese in Europa, negli USA è stato imposto un “divieto di navigazione” che non è stato ancora revocato. Non è chiaro quando le navi salperanno di nuovo, ma navigheranno al completo più velocemente di quanto molte persone si aspettino. Anche se i titoli delle compagnie di crociera hanno già registrato un rimbalzo dai minimi di marzo, alcune realtà continuano a rappresentare un’opportunità per gli investitori a lungo termine. Inoltre, con un’intensa attenzione alle pratiche di navigazione sostenibile, c’è anche la possibilità che un giorno le crociere siano tra i luoghi più green della terra per le vacanze.

Come nel caso del settore delle crociere, nel 2020 i viaggi aerei globali hanno registrato una flessione del 66%, peggiore di circa 20 volte rispetto al record negativo precedente. Negli Stati Uniti, in cui il settore dipende molto dai viaggi d’affari, i voli sono diminuiti fino al 95% nei primi mesi della crisi. Una ripresa della domanda di viaggi può anche avere un potente effetto a catena, creando la necessità di una gamma di beni e servizi e aiutando a guidare la crescita dell’occupazione in una varietà di settori. Tra questi ci sono i produttori di aerei, i costruttori di motori a reazione, hotel, casinò e ristoranti. I produttori di motori aeronautici, ad esempio, gestiscono un modello di business con entrate ricorrenti. Aziende come Safran e General Electric costruiscono i motori e li vendono con un margine modesto, ma i motori devono essere revisionati regolarmente e i produttori di motori possono generare una grande quantità di entrate dai contratti di manutenzione. Quest’anno non hanno fatturato perché gli aerei sono a terra, ma con la ripresa di viaggi, anche quei produttori vedranno potenzialmente un rimbalzo dei loro flussi di cassa. A differenza di altri settori dell’economia durante il Covid-19, i produttori di motori aeronautici non vedranno la propria attività rivoluzionata dalla trasformazione digitale.

I mercati spesso anticipano la ripresa dell’economia sottostante, quindi è importante riconoscere per tempo le tendenze sottostanti. Si consideri la crisi finanziaria globale, un periodo in cui il settore immobiliare e quello automobilistico sono stati duramente colpiti. Arrivati al 2012 era chiaro che la domanda stesse aumentando, grazie ai cambiamenti demografici e all’invecchiamento del parco auto. In entrambi i settori, una ripresa completa ha richiesto diversi anni, ma il rimbalzo dei titoli automobilistici e immobiliari ha anticipato la ripresa della domanda e degli utili. Da febbraio 2009 a dicembre 2010, le vendite di auto sono diminuite del 6% mentre i titoli delle settore auto sono cresciuti del 496%.

Dall’introduzione dei vaccini, i titoli di società di diversi settori legati ai viaggi hanno registrato un forte balzo e è probabile che alcune società selezionate abbiano ulteriore spazio di crescita. Il mercato spesso anticipa l’effettiva ripresa degli utili e tra un anno ci troveremo in un ambiente molto diverso in cui la domanda e gli utili per alcune di queste società inizieranno a riprendersi in modo più significativo e sostenuto. Gli studenti di storia possono citare molti esempi di crisi passate che sono state seguite da forti riprese, in parte grazie alla domanda repressa dei consumatori. Gli esempi includono il settore dei viaggi dopo l’11 settembre e il settore immobiliare e automobilistico dopo la fine della grande crisi finanziaria nel 2008-2009. I rendimenti delle principali società growth hanno continuato ad essere forti, per buone ragioni. Potrebbe tuttavia essere poco lungimirante per gli investitori farsi sedurre dalla narrativa dei titoli growth, considerando che molti dei titoli che hanno sofferto nei viaggi e in altri settori hanno valutazioni interessanti. E recentemente ci sono stati alcuni primi segnali che il rally del mercato potrebbe allargarsi, dato che molti di questi titoli hanno registrato guadagni significativi. Abbiamo appena attraversato una flessione e una ripresa del mercato in cui le grandi aziende di crescita secolare hanno guidato sia la fase discendente e che quella di risalita. Questo è un modello storicamente insolito.

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