Perdite in Turchia

L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari emergenti vede il fondo Parvest Turkey all’ultimo posto dell classifica della settimana che va dal 13 al 21 maggio, con una performance negativa di -3,1%.

Lanciato nel settembre del 2006, il comparto si propone di migliorare il rendimento dell’Istanbul Stock Exchange index (ISE 100) in un orizzonte temporale di 5 anni. Il fondo, che investe in società domiciliate in Turchia, ha registrato una performance YTD di -34,3%.

La Turchia è un mercato abbastanza volatile in condizioni normali e a maggior ragione in un periodo come quello che le borse stanno vivendo, le oscillazioni di prezzo sono ancora più frequenti.

Rimane comunque un paese che cresce con un buon tasso annuale (6,5%) e in cui sono state scoperte notevoli risorse di bauxite e minerali di cromo e rame. Importanti sono anche le produzioni di borace, manganese, antimonio, ferro, zinco e mercurio. Sono pure presenti in buona quantità giacimenti di petrolio, carbone e lignite. Questi ampi depositi di materie prime garantiscono un buon approvvigionamento all’industria interna e all’esportazione.

Il settore dell’energia riveste una grande importanza per la Turchia, dato il notevole sviluppo industriale degli ultimi anni, che ha portato alla conclusione di un contratto di fornitura con la C.I.S. per sostituire i vecchi impianti di riscaldamento a lignite e carbone, causa principale dell’inquinamento delle città. Il sotto settore idroelettrico offre le migliori opportunità di investimento in termini di costi benefici, considerando che, allo stato attuale, solo il 15% del potenziale disponibile é utilizzato.

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